Siamo sempre dalle parti della “scrittura responsabile”, angolo “lettura responsabile”. Che cosa ne pensa Francy Della Rosa?
Sono d’accordo sul concetto che non tutti i libri debbano essere accessibili a tutte le fasce di età. Il fatto che certe mie allieve quindicenni abbiano avuto il via libera delle madri per leggere le Cinquanta sfumature mi ha lasciato piuttosto allibita. Non concepisco invece le censure sull’argomento trattato in un libro; non solo per amore di libertà di stampa ed espressione, ma perchè a mio avviso deve essere chiaro il concetto che quando si parla di Fiction, nello specifico di romance, non siamo nella realtà oggettiva, ma in un mondo parallelo che della realtà ha solo le sembianze.
Come diceva Oscar Wilde, “non esistono libri morali o immorali, esistono libri ben scritti o mal scritti”. Non siamo più nel ‘700 quando il romanzo doveva per forza essere didascalico. Un romance dovrebbe parlare della nascita di una storia d’amore, ma per chi legge è anche il riflesso delle proprie fantasie sentimentali ed erotiche. Quello che avviene nel ‘mondo parallelo’ della storia dovrebbe essere preso come rappresentazione di fantasie. Il desiderio erotico di essere presa con la forza, che è piuttosto tipico del genere femminile per una serie di ragioni, se è rappresentato sulle pagine di un libro non deve essere interpretato come istigazione alla violenza sulle donne. Ma chi è quella donna che pur fantasticando di una situazione del genere con il suo partner in camera da letto, nella realtà desidererebbe vivere le stesse cose?
Il problema appunto nasce se chi legge non riesce a distinguere i due piani e pensa che l’opera d’immaginazione sia una cronaca, una fotografia della realtà autentica. Chi lo fa? Chi non ha ancora gli strumenti per discernere a pieno i due piani. Perciò in questo caso un bollino “parental advisory” su alcuni libri sarebbe a mio parere molto utile.
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Francy Della Rosa è una degli Amici del Mag.
Potete trovarla QUI.
ImpossibiLe dirLo megLio
Sono d’accordissimo Francy. Soprattutto oggi, con ‘sto cavolo di Dark romance imperante. 🙂
LIA WINCHESTER: Sono d’accordo solo in parte. Non si può giustificare il messaggio che si manda solo con la scusa “tanto è fiction”. Bisogna avere consapevolezza di cosa si scrive. Wilde sapeva benissimo qual era il messaggio che stava mandando. Anche nel genere fantastico si parla di “verosimiglianza”. Un romance, come tutte le storie, deve essere verosimile, il lettore si deve immedesimare. E non è che esistono argomenti tabù, semplicemente bisogna trattare tutto con consapevolezza. Non si può infatti parlare di pedofilia e violenza su minori senza farlo con consapevolezza e mettere i giusti avvisi, perché tanto è fiction. La violenza sulle donne non dovrebbe essere da meno.
Aggiungerei: non volete che il romance venga considerato di serie B, allora siate voi i primi a dare valore a quello che scrivete e a trattarlo con rispetto. O vale qualcosa, e quindi è una scrittura consapevole seppur leggera, o è solo fiction di serie B da non prendere con serietà e rispetto.
FIORENZA BORGIA: con gli avvisi sono d’accordo Lia Winchester ma demonizzare un testo perché ci sono fantasie erotiche di un certo genere è molto diverso. Normalmente tutti i romanzi che hanno scatenato discussione avevano la segnalazione bella grande dei contenuti. Non possiamo tornare tutti a leggere libri per bambini perché il mondo là fuori è brutto.
LIA WINCHESTER: Io ho detto chiaramente che non ci sono argomenti tabù, ma che vanno trattati sapendo bene quello che si sta facendo. Sto parlando di dare valore a ciò che si scrive, rendere verosimili le situazioni, far arrivare il messaggio che non è la norma o l’ideale l’uomo violento, anche se magari alla protagonista può piacere. Lolita non ha fatto credere che fosse normale la pedofilia, ha trattato l’argomento con consapevolezza.
FIORENZA BORGIA: sì facevo un esempio in generale perché mi sono trovata a discutere con persone che non tanto velatamente mi hanno accusata di aver bisogno di uno psichiatra. Come dire…
LUCIA C. SILVER: Il vero problema qui non sta in cosa si scrive, ma in COME lo si scrive. Si dà la “colpa” al lettore che “non riesce a distinguere i due piani e pensa che l’opera d’immaginazione sia una cronaca, una fotografia della realtà autentica. Chi lo fa? Chi non ha ancora gli strumenti per discernere a pieno i due piani.” Secondo me qui bisogna anche rendersi conto che di fondo il problema sta nell’autore e nelle sue abilità scrittorie. Non è solo il lettore che forse non ha gli strumenti adatti per capire certe cose, ma magari anche lo scrittore che non ha gli strumenti adatti per scrivere (o per scrivere di certe cose).
Un argomento delicato, questo, che torna regolarmente a tormentare i nostri mercoledì.
FIORENZA BORGIA: io insisto sul fatto che parlando di persone adulte, se una cosa non ti piace non la leggi. Non insulti chi la legge. Poi ci sta un minimo di controllo genitoriale sui minorenni, anche se sappiamo tutti che i ragazzini sono l’asso di briscola per evitare i controlli. Ma a volte basta parlare con loro.
LUCIA C. SILVER: Ma Fiorenza, che chi legge un certo tipo di letture non sia da offendere è chiarissimo, ma qui si parla di “lettura responsabile” spostando il focus da chi scrive a chi legge. Allora chi legge dark romance non può essere offeso, chi invece non lo apprezza passa per chi non sa discernere i due livelli. Eh no XD
FIORENZA BORGIA: no i gusti non si discutono. Purtroppo però, lo sai anche tu, che spesso chi non apprezza il dark si permette di dare giudizi morali, non si limita a dire: a me non piace/ disturba o simili.
LUCIA C. SILVER: E però ora sta succedendo il contrario. Quindi che si fa? Ognuno faccia che vuole e buonanotte XD
FIORENZA BORGIA: sarebbe bellissimo. Ma io recensioni piene di insulti ne vedo ancora tante. Siamo sempre li, non giudicare nessuno per cosa legge o non legge. Io il sangue lo voglio. Sono un brutto mostro cattivo!!!! XD
LUCIA C. SILVER: Ma le recensioni non giudicano il lettore, ma il libro. E si sa quando uno pubblica se le becca e via. Se non vuole recensioni, non pubblica.
FIORENZA BORGIA: giudicano anche l’autore spesso, come essere umano. Accuse di demonismo e c. Follia pura. Come bisogna distinguere lettore da libro, puoi dire che il libro è brutto non che la persona che l’ha scritto è criminale.
LIA WINCHESTER: Molte delle recensioni che ho letto io criticavano alcuni aspetti dei romanzi costruiti male, non il concetto in sé. Vuoi scrivere di determinati argomenti? Fallo bene. Come in tutto, che sia fantasy, romance o giardinaggio.
FIORENZA BORGIA: quelle hanno senso. E alcune autrice hanno un po’ di coda di paglia…. comunque ci siamo capiti. Ci sono persone di tutti i generi, autori validi insultati per quello di cui parlano da lettori di parte e autori mediocri che si offendono perchè gli hai fatto osservare qualche debolezza… purtroppo essere nascosti dietro un pc spesso fa si che si esprimano opinioni più estreme
LIA WINCHESTER: Però qui nessuno sta insultando i lettori. Qui ci si sta focalizzando su chi scrive. Sono gli scrittori che devono essere consapevoli e fare le cose per bene, dare il giusto valore a ciò che scrivono e non essere i primi a denigrarlo e considerarlo di poco conto. I lettori possono fare ciò che vogliono.
VIVIANA GIORGI: in tempi di Dark romance, io metterei anche un paio di bollini di parental advisory.
Chiara Cilli, se noti, mette sempre un avviso molto chiaro su Amazon e gli altri store, proprio per evitare che i lettori effettuino un acquisto incauto.
LAURA GRASSI: Ho visto ragazzine delle medie (ho un bar vicino a una scuola media) leggere 50 sfumature o i vari After e Before e mi sono chiesta se i genitori sapessero cosa leggevano le figlie massimo 14enni.
Lo so, il problema di cose leggono i ragazzi è tale da far tremare le vene e i polsi. E ho visto anch’io ragazzine con le Sfumature -lette in tandem con la madre- e giovanissimi alle prese con giochi di una violenza atroce. Qui si torna alla vecchia, buona, sorpassata educazione delle giovani generazioni. Che sono tutte istinto e stimoli, ma non conoscono i sentimenti. La vedo brutta.
Ben detto. Poi, se un genitore non vuole controllare, fatti suoi, ma deve avere gli strumenti giusti per poterlo fare.
Sono d’accordo con Francy. Un bel bollino in certi casi non guasterebbe. Per il resto, è giusto che si parli anche di certi argomenti nei libri, non vedo perché debbano essere tabù. L’importante è che l’autrice lo faccia con consapevolezza e non in modo superficiale. Poi, si sa, la fantasia è una cosa e la realtà un’altra, e chi legge dovrebbe essere in grado di comprenderlo se è una persona adulta.
cri garavaglia: Sono d’accordo, la censura non ha senso, ma un’indicazione sul target al quale è destinato il libro sarebbe opportuna. Poi, certo, se gli eBook si scaricano da internet in modo più o meno legale, diventa difficile controllare chi legge cosa. Questo è vero soprattutto per un genitore, ma vale la pena almeno di provare: certi libri non van bene per le ragazzine.
SAGARA LUX: Sono d’accordo con Francy. C’è una responsabilità lato AUTORE e una responsabilità lato LETTORE.
Personalmente, proprio perchè scrivo dark e tratto contenuti delicati, ho messo a disposizione i primi capitoli della mia storia. Ho messo evidenza della criticità dei contenuti subito dopo la sinossi e nella prima pagina del libro. Ho chiesto ai blog di pubblicare recensioni prima della pubblicazione così che si capisse su cosa vertivano le mie storie.
Però, nonostante questo, mi sono comunque ritrovata con questa recensione. Cosa dicevamo?
Ah, giusto. Saper distinguere il piano del romanzo da quello reale. Essere consapevoli di quello a cui si va incontro.
LEGGERE gli avvertimenti.
CRI GARAVAGLIA: Bah io non ho letto il libro ma mi viene in mente Gomorra e non credo che la storia debba essere edulcorata ad ogni costo anzi certo non è adatta ad un pubblico giovanissimo ma una volta messi i dovuti annunci come hai fatto tu se qualcuno la legge e non l’apprezza per quello che è non è sicuramente colpa dell’autore ma del lettore disattento
SAGARA LUX: Aggiungo che nel mondo delle fanfiction da cui vengo i bollini ci sono, la gente dichiara falsamente la maggiore età per poter leggere le storie VM18, ecco perché non appena mi sono resa conto che era così ho smesso di scrivere lì e su Wattpad e ho tentato una strada diversa.
D’altra parte non lo fanno anche con i programmi TV l’uso del bollino? Nei paesi anglosassoni c’è la censura anche sulle canzoni, se hanno parolacce e altri tipi di contenuti NON ADATTI AI MINORI sulla copertina viene scritto e le parole ‘incriminate’vengono bippate se la canzone è messa in onda alla radio nazionale (almeno così in UK). Non ci troverei nulla di strano lo facessero coi libri. Che poi una politica del genere porti i minori a ‘leggere di nascosto’ libri considerati non adatti per loro , ci sta, è sempre stato così da che mondo è mondo, ma almeno si fa vedere che il problema è sentito Cosa che altrettanto non si fa con la rete, dove tutti possono vedere tutto. Non sono una che ama le censure, ma non è giusto dare in pasto ( a portata di clic) ai bambini cose che per i bambini non sono, anche se sono la generazione digitale. Sono assolutamente per i devices di Parental Lock Guarding. Anche in questo caso il controllo è lasciato ai genitori ( che mi auguro lo esercitino).
Condivido quello che hai detto, Francy, parola per parola.