Emiliano Bezzon, laureato in Giurisprudenza, giornalista pubblicista, ha una lunga carriera come Comandante della Polizia Locale (dopo Vigevano, Gallarate e Milano è approdato a Varese), durante la quale ha svolto diverse indagini acquisendo una profonda conoscenza delle tecniche investigative.
QUI i suoi libri.

Quando e dove nasce il tuo protagonista seriale? In quanti romanzi compare?
In realtà i miei personaggi sono due: una coppia di donne investigatrici apparse per la prima volta nel 2017 in un romanzo intitolato “il manoscritto scomparso di Siddharta” e poi protagoniste di una seconda indagine ne “il delitto di via filodrammatici”, fino all’ultimo “legami di sangue”. si tratta di una psicologa detective Giorgia Del Rio e di un capitano dei carabinieri Doriana Messina.

Quando hai scritto il primo avevi già previsto che sarebbe ritornato in altri romanzi? In caso affermativo avevi predisposto la conclusione del primo per tenerti “la porta aperta” e hai annotato informazioni per non cadere in contraddizione? In caso negativo cosa ti ha spinto a riprendere il personaggio?
In realtà quando ho scritto il primo romanzo non avevo previsto una serie. Poi è successo che le due protagoniste sono molto piaciute a lettori e lettrici per cui ho deciso di continuare a scrivere storie che deve essere come protagoniste. Nel secondo romanzo ho messo un epilogo che annunciava già sostanzialmente l’inizio di una terza indagine. E lo stesso si può dire per il terzo romanzo, nel finale del quale si intravede già inizio, almeno in parte, della storia che sto scrivendo ora.

Il tuo personaggio “invecchia”? In caso affermativo, le tue storie sono state in sequenza cronologica o si muovono avanti e indietro nella vita del personaggio? Volendo, il lettore potrebbe individuare in quale anno è ambientata ogni singola storia, anche se tu non l’avessi indicata? Perché hai scelto quegli anni? Se non “invecchia”, come gestisci i legami, se ci sono, fra le varie vicende?
Le mie storie non hanno una collocazione temporale puntuale, anche se è del tutto evidente che sono ambientate ai giorni nostri. Sono tutte in sequenza temporale, per cui le protagoniste maturano sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista personale, nelle loro conoscenze e relazioni. nonostante ciò, le storie possono essere lette anche senza seguire l’ordine di pubblicazione, perché non ci sono elementi fondamentali che è bene conoscere in una storia per poter gustare appieno le successive.

Se il tuo personaggio si muove quasi sempre in un territorio ben definito, perché hai scelto quei luoghi? È forte il legame personaggio-luoghi o la storia potrebbe essere spostata senza perdere molto?
I luoghi sono per me e per le mie storie talmente importanti che diventano dei veri e proprie personaggi. Molti dei miei lettori apprezzano proprio il mio modo di descrivere le ambientazioni, tutte molto realistiche e tutte da me abbondantemente vissute e conosciute, per averci abitato, o per averci lavorato, o per averci trascorso dei momenti particolarmente significativi della mia esistenza personale. Se c’è qualcosa di autobiografico nei miei romanzi sta proprio nel mio modo di vedere raccontare i luoghi in cui ambiento le mie indagini.

Il tuo personaggio ti somiglia? Gli hai affibbiato qualche tua abitudine o gusto particolare? Le sue opinioni sul mondo e la vita coincidono con le tue? Ti capita di pensare che tu stai diventando simile a lui? Che si stia impadronendo della tua vita?
Trattandosi di ben due personaggi e peraltro di sesso femminile, l’identificazione è particolarmente complessa, direi quasi impossibile. Di certo la loro visione del mondo e della vita e molto spesso coincidente con la mia e ciò che provano molto spesso io l’ho realmente provato. Almeno per il momento, però non c’è nessun condizionamento mio da parte dei miei personaggi, anche se spesso quando mi capita di vivere una situazione particolare mi trovo di immaginare come avrebbero potuto viverla Giorgia e Doriana magari da lì nasce proprio lo spunto per una nuova storia.

Hai mai pensato e/o provato a uccidere il tuo personaggio seriale? Perché? Hai mai pensato e/o provato ad abbandonarlo e a far nascere un altro personaggio? Perché? Se porti avanti due serie con personaggi seriali, come ti senti passando da uno all’altro?
Per ora non ho intenzione di abbandonare queste due protagoniste, ne ho intenzione di scrivere una nuova serie. Anche perché io ho forzatamente già abbandonato la mia prima protagonista, raccontata nei miei primi due romanzi, scritti a quattro mani. Venuto meno il sodalizio letterario è venuto meno anche il protagonista della serie. Per la verità in questi anni ho scritto diversi racconti ma non ho mai pensato di caratterizzarli con uno più personaggi seriali, preferendo di volta in volta usare storie protagonisti e forse anche stili un po’ differenti.

Programmi pensieri, gesti ed emozioni (in sostanza, la vita) del tuo personaggio li decidi tu o è lui (o lei) a prendere le redini e fare ciò che vuole? Se decide lui (o lei), questa inquietante situazione si è presentata in quale romanzo (indica il numero d’ordine)? Se decidi tu, per favore dammi la ricetta!
Non sono ancora in balia dei miei personaggi e credo di riuscire ancora a dominarli. Però capisco a mano a mano che proseguo nella scrittura la sensazione che si può provare sentendosi diretti dai propri personaggi. Più di si definisce, più di si racconta, più entrano nella simpatia di lettori e lettrici, inevitabilmente si prendono completamente la scena e quindi, paradossalmente, si realizza Un’inversione dei ruoli: sono i personaggi a dettare il ritmo e a condurre la storia.

Chi crea un personaggio seriale popola un mondo di coprotagonisti seriali. Come scegli le “spalle”? Sono soltanto funzionali allo svolgimento dell’azione o li usi per dire qualcosa di più sul protagonista, approfondendo la sua vita privata?
In effetti sono diversi i personaggi che riempiono la scena e supportano, esaltandolo, il ruolo delle due protagoniste. nel mio caso i contro i mari popolano sia il mondo investigativo sia quello della sfera privata. Soprattutto in quest’ultimo caso, sono senz’altro funzionali ad una sorta di pennellatura di fino degli elementi caratteriali delle protagoniste, che nello svolgimento dell’indagine non sempre riescono a far emergere completamente il loro lato umano. Per la verità, almeno fino ad oggi, non ho mai voluto eccessivamente addentrarmi nella sfera privata delle due protagoniste, anche se credo diventi sempre più necessario farlo virgola di romanzi romanzo, proprio per la evidente identificazione dei lettori nei personaggi e quindi nella necessità di sentirli più vicini, anche nelle vicende della vita quotidiana.

Se il tuo protagonista è una coppia, perché hai effettuato questa scelta? Uno dei due è dominante in tutti i romanzi o si alternano?
In realtà nella mia coppia di protagoniste una è chiaramente dominante ed è Giorgia del Rio la psicologa detective. Almeno è stato così nelle prime tre indagini e lo sarà anche nella quarta anche se non escludo che prima o poi venga il momento anche per Doriana Messina il capitano dei carabinieri virgola di prendersi maggiore spazio sulla scena.

Se il tuo personaggio potesse parlare cosa direbbe di te?
Spererei potesse esprimere parole di gratitudine per essere stato creato, per essere diventato qualcosa di concreto, seppure relegato tra le pagine di un libro. In realtà, per ora non mi sono ancora molto preoccupato della loro felicità e realizzazione e forse per questo sono un po’ risentite nei miei confronti, ma mi riprometto di rifarmi appena possibile, anzi dire già nella storia che sto scrivendo.

Per concludere: puoi scegliere poche righe di un tuo romanzo che userò come spot del personaggio, tre righe che lo rappresentino.
Giorgia, invece, pensava che stupirsi fosse bellissimo e rigenerante, oltre che segno di grande libertà e voglia di vivere e scoprire. Giorgia del Rio
A lei non importava e riempirsi l’ufficio di encomi, come aveva visto fare ha molti colleghi anche più anziani di lei punto aveva speso diverso tempo a cercare di far capire a tutti come per lei contasse solo il risultato in termini di giustizia. Doriana Messina
Citazioni tratte da “Il delitto di via Filodrammatici” 2020

L’immagine di Emiliano Bezzon appartiene a La Repubblica.