Michelle Styles, L’uomo venuto dal mare 

I Grandi Romanzi Storici

HarperCollins Italia

Northumbria, 795 – Alwynn di Yoden ha conosciuto solo tradimento e mortificazione per mano degli uomini, di cui ora diffida. Tuttavia non può certo lasciare morire il naufrago che ha trovato sulla spiaggia ferito e privo di sensi, anche se questo significa sfidare la legge. Lord Edwin, il signore delle terre, ha infatti stabilito che nessuno straniero proveniente dal mare venga soccorso, nel timore che si tratti di un vichingo.

Quando grazie alle sue cure si ristabilisce, Valdar si offre di ripagarla per avergli salvato la vita lavorando per lei come intendente e, malgrado i buoni propositi di entrambi, ben presto tra loro fioriscono tenerezza e passione.

Ma quando una nave vichinga attacca il villaggio, Alwynn scopre la verità sull’uomo che ormai ama: è anche lui un norreno e il predatore più spietato che avesse mai incontrato prima, dal momento che le ha rubato e spezzato irrimediabilmente il cuore.

Un  romanzo di ambientazione alto-medievale * * * *

Una bella storia d’amore, ambientata in Northumbria all’epoca delle incursioni piratesche o commerciali da parte dei Norreni, che noi in genere identifichiamo sbrigativamente con i Vichinghi. Avvincente e mai noioso. Uno dei titoli migliori di quest’autrice.

Peccato per qualche refuso di troppo.

Michelle Styles, Fra le braccia del guerriero

I Grandi Romanzi Storici

HarperCollins Italia

Northumbria, 876 – Maledetta. Lady Cwenneth di Lingwold è convinta di essere maledetta. Non solo ha perduto suo marito e suo figlio, ma è stata anche cacciata di casa dal figliastro, e ora il fratello Edward l’ha promessa in sposa al vichingo Hagal il Rosso, in cambio della sua protezione contro i sempre più frequenti attacchi del terribile Thrand il Distruttore.

Eppure, scampata miracolosamente a un’imboscata in cui sono stati uccisi tutti coloro che viaggiavano con lei, Cwen incontra Thrand e scopre che non è affatto lui il responsabile di quel massacro e delle altre razzie. Il disprezzo nei confronti del guerriero cede presto il posto alla fiducia e a un tenero sentimento, ma Cwen sa che la fragile alleanza tra loro durerà solo sino a quando avranno un nemico comune… a meno che non riescano a voltare le spalle alla vendetta, per guardare a un futuro tutto nuovo insieme.

Si legge * * *

Romanzo d’amore e d’avventura, vario e complesso, senza dubbio abbastanza convincente quando rappresenta il nascere e lo svilupparsi dell’amore fra Cwen e Thrand, ma quasi sempre inverosimile sul versante dell’azione, perché gravi ferite guariscono a velocità supersonica e per il lieto fine l’autrice si limita a far scomparire come per miracolo un sacco di nemici.

Julianne MacLean J., Ritratto d’artista

I Grandi Romanzi Storici

HerperCollins Italia

Europa/America, 1892 – Dopo tredici amari anni di silenzio, Annabelle Lawson non può credere di avere appena ricevuto una lettera dall’uomo che le ha rubato il cuore e l’innocenza quando ancora era una giovane donna, solo per poi abbandonarla crudelmente. Con una sfacciataggine senza eguali, Magnus Wallis l’ha contattata per chiederle il permesso di esporre Il pescatore, un quadro in cui lei lo ha ritratto all’epoca del loro amore.

Benché sbalordita da tanta audacia e preoccupata che il rivedere Magnus possa risvegliare il dolore e la rabbia seppelliti a fatica negli anni, Annabelle sa che non può rinunciare a una simile opportunità per far finalmente conoscere la sua arte al mondo. Tuttavia, il prezzo da pagare potrebbe essere molto diverso da quello che si aspetta…

Fine serie * * *

Come già si era capito alla fine del volume precedente, la storia di Annabelle e Magnus si sviluppa per un verso nel tempo presente e per l’altro in un lungo flashback ambientato 13 anni fa, all’epoca del primo incontro. Così finalmente conosciamo il punto di vista di Magnus, che finora pareva il villain per eccellenza. È la parte migliore del romanzo perché la soluzione narrativa escogitata dall’autrice non è molto convincente né la lettura risulta interessante più di tanto, con i lunghi tira e molla dei protagonisti.

Titolo bruttino.

Le recensioni de L’Artiglio Rosa (Maria Teresa Siciliano – Matesi)