Premesso che quiche fa più fine di torta salata, ecco un’idea simplex per far fuori alcuni ingredienti / inquilini morosi nel vostro frigo.

Per una quiche ai porri ci vogliono dei… porri. Belli freschi. Solo la parte bianca.
Poi: una pasta brisée da supermercato (che ti voglio a fare i mille strati mille a mano😱😱😱), pancetta a cubetti; uova (facciamo 5 x tre persone e la finiamo lì?); emmenthal a falde; una confezione di panna, sale, pepe nero.

Indi: amalgamare gli ingredienti (porri sbollentati 10 minuti, please! e sminuzzati), piazzarli sulla pasta brisée ben accomodata su una teglia a misura (bordino, altrimenti cola tutto!), decorare con il formaggio e infornare quella meraviglia a forno caldo a 200 gradi per 35 minuti.
La quiche è servita e non chiamatela frittata al forno che poi i francesi ci rimangono male!

Di Maria Concetta Distefano, vi proponiamo TELEFONA, QUALCHE VOLTA.

Può una telefonata rimettere in gioco certezze e incertezze di una vita?
Se arriva da un centro oncologico per fissare un appuntamento di approfondimento per “vederci chiaro”, sì.
È quello che succede alla protagonista del romanzo che, nei tre giorni che la separano dall’appuntamento, in uno stato di comprensibile ansia, rivede tutta la propria vita concentrandosi soprattutto sul legame conflittuale con la madre e si sforza di trovare alibi alle colpe e agli errori di entrambe.

Il romanzo lo trovate QUI.