Chi mi conosce ormai sa che a ogni libro a cui lavoro corrisponde una ricetta, perché puntualmente me viene voglia de mangia’ qualsiasi cosa se sfonnacchino i personaggi.
Ovviamente, con il pane all’aglio ho sempre, sempre a che fare.
E daje oggi, daje domani, alla fine ce dovevo prova’ a fallo.
E devo di’ che è un sacco bono (che poi, è na cavolata fallo, quindi me vie’ da ride quando sui libri pare de sta a legge de Cracco, ma vabbè…).
Comunque.

Prendiamo del pane. E qua ce sarebbe da apri’ na parentesi tonda, poi na quadra e pure na graffa.
Gli americani vanno na cifra de sfilatini tipo baguette, perlomeno a giudica’ dalle ricette, ma io il pane me lo faccio da sola, quindi alla fine ndo cojo cojo. E ve dico che quello casareccio ce sta proprio bene.
Quindi.
Prendiamo del pane, facciamolo a fette e mettiamolo su una leccarda.
In un mixer inseriamo un mazzetto di prezzemolo lavato, due spicchi di aglio privato dell’anima, tre bei cucchiaioni di olio extravergine d’oliva e sale a sentimento. Dentro ci andrebbe pure un po’ di erba cipollina, ma dipende da dove vivete, perché non sempre è possibile reperirla. Un sapore delicato che potrebbe sostituirla è il porro, oppure lo scalogno.
Comunque tritiamo tutto e lasciamo insaporire per una mezz’oretta.
Disponiamo la salsa sulle fette di pane (io ho abbondato con il prezzemolo perché lo adoro, ma potete mettercene decisamente meno.)
Su ogni fetta di pane, poi, mettiamo del parmigiano grattuggiato, in maniera bella sostanziosa, poi inforniamo per un quarto d’ora a 170 gradi.
E via, fatto!
Oh, consiglio: oltre che come antipasto, io vi suggerisco de mettelo nelle zuppe e nelle minestre: è da paura!

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