EDITORE: Time Crime (25
ottobre 2012).
TRADUZIONE: Sara Brambilla
(la segnalo perché veramente ottima).
PAGINE: 564.
PREZZO: euro 14,37 (copertina
rigida); euro 1,99 (formato kindle).
http://www.amazon.it/Il-testimone-Nora-Roberts/dp/8866880345
Chicago, 2000. La sedicenne Elizabeth Fitch è dotata
di un’intelligenza superiore alla media e si attiene scrupolosamente alla
rigida tabella di marcia ideata per lei dalla madre. Finché un giorno decide di
trasgredire le regole: si ubriaca in un locale notturno e si lascia trascinare
in una villa sulla Lake Shore da un seducente uomo dall’accento russo. Ma lì
assiste a qualcosa che non doveva vedere e che cambierà radicalmente la sua
vita. Arkansas, 2012. Abigail Lowery vive in una piccola città abbarbicata tra
le montagne della regione degli Ozark. Nella sua casa tra i boschi, progetta
sofisticati sistemi di sicurezza, e i suoi unici compagni sono un cane feroce e
un vasto assortimento di armi da fuoco. Conduce un’esistenza appartata, parla
poco e non racconta mai nulla di sé. La sola presenza che tollera è quella del
commissario di polizia Brooks Gleason, affascinato dalla sua natura solitaria.
Gleason è il solo che abbia intuito il bisogno di protezione di Abigail, anche
se non immagina che le sue difese servano a nascondere una storia che un
giorno, fatalmente, dovrà essere rivelata…

Nora Roberts la conoscevo ed
apprezzavo per la serie Wedding Planners (quattro volumi che consiglio
caldamente a tutte), eppure mi ha conquistata con questo romantic suspense, un
genere che non credevo fosse nelle sue corde.
La trama è costruita con
mescolanza intelligente e sagace di momenti clou e momenti di riflessione. La
protagonista, giovane genio dell’informatica, è molto interessante nella sua
deprivazione emotiva e nel suo tentativo di essere una “persona normale”.
Elizabeth, per una sera soltanto Liz, trasgredisce alla rigida ed
inflessibile tabella di marcia impostale dalla madre e paga un prezzo altissimo.
Vede morire un’amica ed è costretta a fuggire, abbandonando la prigione che la
madre le ha costruito attorno.
Il protagonista maschile è
semplicemente da rubare: bello (potrebbe anche non esserlo, viste le altre
qualità), tostissimo, assolutamente consapevole del proprio fascino e della
propria virilità.
Sospiro e pausa.
La storia non è
particolarmente plausibile, ma non ce ne importa niente, perché Nora Roberts è
in grazia della dea e ce l’ammannisce con perversa sapienza. Siamo conquistate.
Anche dal cane, esemplare di oltre sessanta chili di simpatia.
Desidero notare come Nora Roberts non sia la classica autrice che, trovato un genere, ci campa lautamente, regalandoci esemplari più meno diluiti del successo iniziale. Non è affatto così: la nostra amata autrice si rimette in gioco con grinta e determinazione e porta il punto a casa.
Non la smetterò di spezzare
lance a favore di questo genere (il romantic suspense), che mi sembra particolarmente
accattivante per tutte le lettrici. E che adoro (si è capito?).

Quattro stelline.