Da tempo compro nuovi solo ebook e solo quelli sotto i 5 euro: con un po’ di pazienza (la stessa che avevamo quando un tempo aspettavamo l’edizione economica) riesco, grazie alle promozioni, a trovare quasi tutto quello che davvero mi interessa ad un prezzo per me accessibile, soprattutto perché compro un sacco di libri al mese.

Ma non è solo un problema di prezzo, bensì soprattutto di spazio e anche di manutenzione: di recente ho cambiato casa, sia pure passando da un appartamento a quello contiguo, e i libri sono stati uno dei problemi più gravi. Innanzitutto perché ne avevo tanti e poi perché ho dovuto fare una scelta dolorosa fra quelli da tenere e quelli da non tenere. E infine sono stata costretta a constatare che anche quelli di grandi case editrici, come la Einaudi, non hanno ben resistito al tempo che passa, neanche quando si tratta di pochi anni. Nelle nostre case ben riscaldate e con infissi cosiddetti di alluminio, vetri a tenuta stagna e relativa condensa, tutto ammuffisce alla svelta e si scolorisce anche nelle edizioni di lusso tipo la Storia d’Italia o di Roma. E taccio sui problemi di sempre: la polvere e gli insetti di varie specie.

15207800_10207663097471763_507675050_nIl reader è leggero, consente di leggere ad esempio I Viceré di De Roberto senza slogarsi i polsi e anche di ingrandire i caratteri a piacimento. Ma c’è pure qualche aspetto negativo o almeno ambiguo.

Mi ricordo che, quando il sistema editoriale ci indusse a usare il cd, ci giurarono che il supporto sarebbe durato per secoli. Per sempre. Scoprimmo invece che, dopo un po’, abbastanza spesso i cd si bruciano o non si leggono più. E poi vennero i dvd. E poi i Blu Ray. Davanti a cui io mi sono fermata e ho detto basta. Anche perché, con grande scandalo di mio figlio, non riesco a distinguere fra le immagini normali e quelle eccellenti.

Per quanto riguarda gli ebook, le cose sono state sempre più semplici e veloci: lo stesso file si è potuto leggere prima sul computer, poi sui reader, poi sul tablet. Quando la Feltrinelli si alleò con Kobo, ricevemmo una mail in cui ci venivano concessi non ricordo più se uno o due mesi di tempo e tutto il supporto telefonico auspicabile per trasferire i nostri ebook Feltrinelli sulla piattaforma Kobo. Questo ha fatto sì che almeno io non capissi bene cosa implicava il passaggio dalla proprietà di un libro alla licenza d’uso. Mi sembrava più o meno la stessa cosa.

Cosa succede se ci rubano il reader (come a me è successo già una volta)? All’epoca scaricai di nuovo tutti i titoli, ma si trattò di una fatica inutile. È sufficiente aver fatto il backup e conservarlo in posto sicuro (meglio ancora DUE backup uno per casa e uno consegnato ad altra persona). Del resto finora è stato sempre possibile scaricare nuovamente un titolo dallo store presso cui lo si è acquistato. Il problema è solo ricordarsi qual era. Perché, se è vero che noi tendiamo a comprare da un paio di store al massimo, capita che si vada altrove per i più vari motivi.

15209146_10207663104511939_473943792_nPerò voglio raccontare quello che mi è successo di recente: per molti anni ho acquistato quasi solo da Ultima books, poi diventata Streetlib. A un certo punto lo store non ha più potuto distribuire i Mondadori, ma per anni è stato possibile scaricare di nuovo i titoli comprati da loro. Dopo l’ultimo riassetto, quando lo store è diventato in pratica una casa editrice, ciò non è più possibile. Cattivo segno, mi pare. Tanto più che sembrerebbe tutto legale, dal momento che in realtà noi non acquistiamo affatto l’ebook, ma solo una licenza d’uso.

Ancora più spinosa la questione dei libri DRM: qui compriamo solo un link. Quindi che succederebbe se quello store fallisse e chiudesse? Ci ritroveremmo con un link verso il niente. Come è già successo in parte a me per i Mondadori acquistati su Ultima books (che ovviamente io ho subito abbandonato quando è successo il fattaccio). Stesso discorso si può fare con tutti i file kindle.

Inoltre dai DRM spesso non riusciamo neanche a tirar fuori le citazioni. Questa settimana avrei voluto scrivere un articolo sulle due coppie al centro di Ivanhoe. Ma il sistema non si limita ad applicare regole restrittive per il copia/incolla. Lo proibisce del tutto. Non si può estrarre neanche una semplice frase. Insomma si pretende che oggi torniamo a fare le schedine delle citazioni come all’epoca della mia tesi di laurea nel 1973!

Io credo che sia urgente introdurre leggi che tutelino gli interessi dei lettori. Personalmente, fino a questo momento, ho rispettato la legge sui diritti d’autore. Ma ora credo che imparerò come fare a togliere il DRM. Non con intenti truffaldini, ma solo a scopo di autodifesa, per non ritrovarmi scippata di libri regolarmente acquistati.

teresa-siciliano

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