Tornano le “Lezioni in pillole” per aspiranti scrittori, a cura di Valentina G. Bazzani.

Quanti di noi hanno un libro nel cassetto? Quanti sentono il bisogno irrefrenabile di condividere con gli altri i propri pensieri e trasmettere loro qualcosa di importante?

Gli ingredienti per un buon libro sono pochi: immaginazione, idee semplici ma chiare e ovviamente una buona competenza linguistica. Ma ciò che fa davvero la differenza, secondo me, non è cosa si cucina, ma come vengono abbinati gli elementi. Come direbbero i giudici di Masterchef, la presentazione è fondamentale per la buona riuscita del piatto.

Questa rubrica è pensata per tutte quelle persone che vogliono fare il famoso salto di qualità, accostandosi alla scrittura in modo “professionale”. Cerca di farlo in maniera semplice, senza alcuna pretesa, attraverso le parole e l’esperienza di autori che questo percorso lo hanno già intrapreso con successo. Questo perché sono convinta che la scrittura non sia solamente ispirazione e talento, ma anche (soprattutto) studio e impegno.

Grazie e buon proseguimento,

Valentina G. Bazzani

Lezione 1: Pubblicare, una scelta difficile: self

Il self publishing è una risorsa e un’opportunità per gli aspiranti scrittori di farsi conoscere e raggiungere un buon numero di lettori senza gli oneri di una pubblicazione con casa editrice. Tuttavia questa soluzione che può sembrare allettante e poco rischiosa, nasconde in realtà delle insidie.
Ne parliamo con Malia Delrai, scrittrice self che con la serie di romanzi Piacere Russo è entrata nel cuore di migliaia di lettori.

Diapositiva1Bentrovata Malia, grazie per essere qui con noi. Perché hai deciso di pubblicare in self la tua serie Piacere Russo? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta?
Grazie a te, mi fa piacere poterti rispondere e dare il mio contributo con questa intervista. Allora, i vantaggi del self-publishing sono molteplici, ritengo che sia una risorsa incredibile, soprattutto per chi vuole autogestirsi e avere sempre aggiornato il percorso di vendite del proprio romanzo. Ultimamente, grazie ad Amazon, gli autori che si auto-pubblicano hanno una visibilità incredibile ed è quella che ogni scrittore vorrebbe avere, perché vuole arrivare in maniera diretta, senza filtri, a un pubblico di lettori. Credo che sia dovuto al modo in cui la società si sta evolvendo, il nostro bisogno di immediatezza intendo. Giusto o no, il self dà questa opportunità e non solo. In generale sappiamo bene che l’editoria sta crollando, il sistema a mio parere non va, non si ama più la storia, né il libro, si ama la possibilità di vendita facile. Non dico che questo non sia corretto, la casa editrice è prima di tutto un’impresa, ma si sta perdendo il valore delle buone letture, dell’esaltazione dell’opera, e si sta spostando l’attività su principi prettamente di tipo economico che svalutano tantissimo tutto il mondo editoriale. Siamo sommersi da romanzi copia di ogni tipo e genere, milioni di storie insulse che non saranno forse mai lette da nessuno, a meno che la casa editrice non ci spenda fior fior di quattrini in pubblicità. È un settore che ha bisogno di una ventata di freschezza e i self la danno. Purtroppo, come hai ben detto, ci sono svantaggi. Da autrice self ti dico che non è sempre facile trovare qualcuno in grado di poterti seguire nella pubblicazione, capace di dirti cosa non va e cosa va nella tua storia; l’autore che si auto-pubblica vive una solitudine incredibile che lo porta a vedere tutto come un peso. Ecco poi le lotte per le posizioni in classifica, le invidie e le gelosie che si scatenano, i torti, gli spettacolini insulsi per la visibilità e tanto altro. Gli autori in questo settore non sono abituati alla parola “team” perché dall’inizio della loro storia hanno fatto da soli, sempre da soli, e quindi si sono abituati a questo tipo di chiusura: vedono il prossimo e l’altro come un nemico e sono spaventati dalle critiche. Anche se faticano ad ammetterlo, non riescono ad aprire la loro mente e a capire che la classifica Amazon non è l’unico modo per far conoscere un romanzo, una storia, c’è molto altro nel mondo, moltissime altre possibilità, come per esempio la collaborazione, la possibilità di iniziative sul territorio, e tantissime meraviglie. Questo mancherà sempre all’auto-pubblicato e, con certezza, posso dire che raramente vedo autori self-publisher crescere a livello di scrittura, a prescindere dalle vendite che hanno. Peccato. Insomma, vantaggi e svantaggi, come ogni cosa.

Quali sono i rischi maggiori e gli errori da non commettere quando di autopubblica un libro?
Non ci sono errori certi o rischi certi. Si parla di mercato, è un settore completamente incerto. Alla fine devo dirti che non importa neanche se si scrive bene o male. Credimi se ti dico che ho letto capolavori (e non scherzo) che vendono a malapena due copie e invece schifezze esaltate al limite dell’assurdo che rimangono per mesi in classifica. È mercato. A un autore consiglio di non scoraggiarsi, ecco, di non credere che se non vende, o se le cose non vanno, sia solamente un suo errore. Certo, una cura per il proprio romanzo ci vuole, primariamente sul testo, poi sulla copertina, bisogna seguirlo ecc. ecc. Insomma non si deve abbandonare un romanzo quando è concluso, questo si sa, ma per il resto non ho verità assolute da dare. Sarebbe una bella bugia.

Cosa ti ha regalato questa esperienza e cosa rifaresti in modo migliore?
Pubblicare in self mi ha insegnato a non prendermi troppo sul serio e a crescere come persona. Sono sempre stata molto timida e poco incline al confronto con gli altri. All’inizio ero molto chiusa. Ora le persone mi piacciono, le critiche mi fanno sorridere, e il self mi sembra un mondo meraviglioso ricco di opportunità. Cosa farei in modo migliore? Non lo so. In realtà penso che questo sia un percorso e che quindi debba avere proprio l’aspetto di un percorso, di un viaggio, e va bene proprio per quello che è. Alti e bassi, gioie e dolori, è il gioco dell’autore, il gioco della pubblicazione ed è giusto così. Malia Delrai è ancora in crescita, non cambierei nulla.

Pensi che il self publishing possa essere un’opportunità di lancio per gli autori esordienti o, al contrario, dato l’elevato numero di testi pubblicati tutti i giorni sulle piattaforme online, sia difficile distinguersi? Ci sveli la tua “ricetta” per il successo?
Penso che il self sia davvero una grandissima opportunità per ogni autore, esordiente o meno, di esprimersi come vuole. È impressionante questo. C’è una libertà che rischia di dare alla testa, e infatti il rischio che tu vedi è giusto. Troppi romanzi, troppe penne. Di fatto però io non la vedo come una cosa negativa in toto. È vero che è più difficile distinguersi, vendere, è vero che le difficoltà sono aumentate esponenzialmente rispetto a due anni fa, ma il mondo è un costante evolversi e rinnovarsi. Qualcosa cambierà… e sono proprio curiosa di vedere come si evolverà. La mia ricetta per il successo? Ahahah, scrivete erotico, oppure mettete un uomo bello e nudo in copertina. Le vendite sono assicurate. Per favore, nessun commento contro gli uomini nudi o il sesso, entrambi sono patrimonio dell’umanità. Ahahah.

Come di consuetudine in questa rubrica, ti chiedo tre consigli in pillola per tutti gli aspiranti scrittori che decidono di intraprendere questa strada.
1)    Non accontentatevi, ricercate l’accuratezza nel vostro testo. Amatelo davvero.
2)    Non prendetevi troppo sul serio, ridete e scherzate sui difetti di ciò che scrivete.
3)    Non abbiate paura dei fallimenti, ci saranno. Vince chi non si arrende mai, chi non molla.

Grazie Malia per essere stata con noi. E grazie a tutti voi, lettori e autori che continuate a seguirci.
Grazie a te, è stato un verissimo piacere! In bocca al lupo a tutti!

OoO

Malia Delrai, scrittrice e -da pochi giorni- editrice della Delrai Edizioni, è nota al pubblico dei lettori soprattutto per la serie “Piacere Russo“.

delrai

La serie è composta da:

Roman, volume primo.

Alex, volume secondo.

Nevskij, volume terzo

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OoO

Delrai Edizioni nasce sul progetto di Malia Delrai, scrittrice self-publishing e giornalista pubblicista.
Il mio obiettivo di autrice ed editrice è poter arrivare ai lettori con romanzi curati in ogni loro parte, dal testo alla copertina, dall’impaginazione ai ringraziamenti, niente deve essere casuale. Non ho mai abbandonato, né abbandonerei, una storia. Sperare che qualcuno si accorga dell’esistenza di un romanzo, è diverso dal fare in modo che le persone si accostino a una trama e ne siano interessate.
Questo è il mio obiettivo: cercare di parlare col lettore, di trasformare il prodotto “libro” in qualcosa che valga la pena leggere, sì, ma anche rileggere e possedere, non solo scartabellare e sistemare nella libreria.

Ogni scrittore ha un sogno e io voglio cercare di realizzarlo. La mia squadra è pronta e promette impegno, costanza, e tanta passione. Facciamo che i romanzi si raccontino, che le storie si narrino, e costruiamo una famiglia autentica sulla base di un obiettivo comune: la crescita della passione per la lettura, dove le persone insieme si rendano consapevoli della bellezza dell’impegno e della solidità delle relazioni umane quando a spingerle c’è un grande cuore.
A questo progetto ho deciso di dedicare la mia vita.

OoO

“Lezioni in pillole”, perché questi brevi testi intendono solo spronare la curiosità dei lettori.
Vi aspettiamo nel Gruppo di Babette Brown per mille domande e mille risposte.