Sapori d’altri tempi, chiaroscuri pieni di delicate sfumature, figure umane ritratte con attenzione e sensibilità.
Queste sono le foto di Antonella Busin.
Antonella Busin è una fotoamatrice che ama raccontare storie, ma anche dedicarsi alla ricerca della sacralità insita in ogni essere umano. Le sue modelle, quasi mai professioniste, coperte soltanto da drappi colorati o eterei veli, esprimono la loro interiorità attraverso volti di grande espressività e sguardi intensi, nei quali si rispecchiano anime dove la fotografa trova la purezza che voleva cogliere.
Nelle sue immagini troviamo rievocazioni in costume, pose costruite in mezzo alla natura, ambienti dove la figura umana restituisce brandelli di anima, in cerca di un soffio vitale che voglia raccontare percorsi, momenti di vita, tracce di umanità sfumate dalla luce di una finestra, dall’ombra di un bosco, da un vetro abbandonato che si mette tra noi e la modella.
Foto piene di suggestioni, rese ancora più interessanti dal sentire la stessa autrice, con toni molto sereni e spensierati, parlare del suo metodo di lavoro basato sul divertimento e sull’arte di arrangiarsi: amici e conoscenti invitati a fare da modelli, tessuti, abiti e oggetti di scena prestati oppure reperiti nei mercatini, stanze di casa usate come sala di posa.
Tutto questo a dimostrazione che il vero talento non ha bisogno di grandi mezzi per esprimersi. Antonella Busin possiede gli elementi fondamentali: passione, creatività e uno sguardo sensibile.
Ecco come l’artista parla di sé.
Mi chiamo Antonella Busin, sposata e madre di due figli.
Nata nel 1960, cresciuta in una famiglia contadina di idee arretrate e con scarse possibilità economiche, educata dai miei genitori per diventare una persona pratica con poco margine per sognare. Senza dare adito alle aspirazione di ragazza, per necessità familiari, interrompo gli studi di terza media per intraprendere una vita lavorativa conclusasi tre anni fa con il pensionamento.
Solo oggi riconosco di essere sempre stata attratta dalla fotografia senza averla mai esercitata fino a qualche anno fa, quando, nella mia non più giovane età, ritrovo qualche spazio di tempo che riempio di emozioni, con quella che è diventata la mia indivisibile compagna di vita, una Nikon d750 corredata di due obiettivi Nikkor 50mm f 1.8 e un Tamron 70-200 f 2.8.
Da subito riconosco nella fotografia uno strumento straordinario di comunicazione, puro e semplice, che diventa per me una terapia contro una innata timidezza. All’istante, mi appassiono al ritratto, soprattutto d’atmosfera, unicamente con luce naturale dove agevolmente esterno il mio lato creativo, che con il linguaggio emotivo delle immagini mi permette di entrare in nuove vite, in altre psicologie. Seguo con passione i grandi maestri della storia della fotografia, luce e guida per me, ma anche fotografi contemporanei, nel cui lavoro mi riconosco e trovo ispirazione, come Damiano Errico e Salvatore Montemagno.
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