Le donne nei fumetti per lungo tempo hanno avuto il ruolo di comprimarie dei forti e venerati eroi uomini e la loro rappresentazione si basava esclusivamente sugli stereotipi maschili, certo pensando al Drive in televisivo o alle Veline, non è che proprio tutto sia cambiato.

I casi erano principalmente due.

12387975_1055810147796337_227238981_nNel primo potevano rivestire il modello di donna indifesa e inerme, anche come fidanzate dell’eroe di turno, ma sempre pronte a finire nei guai per essere salvate. Come nel caso di Buck Rogers, fumetto nato nel 1929, e la dottoressa  Wilma Deering, che in seguito, nella trasposizione televisiva del 1979, quando il femminismo si era già diffuso, divenne un colonnello ma continuò a essere salvata da Buck; o Flash Gordon,nel 1934, e l’eterna fidanzata Dale Arden, anche lei una damigella in perenne pericolo. Curiosità: in un fumetto del 1968, esasperata della sua attesa, lasciò il super eroe per sposarsi con un tranquillo contadino sul pianeta Marte. Come dire, anche i super eroi alla fine stancano. Meglio qualcuno che paga le bollette senza volare alla posta e rimane a casa per coccolarti davanti al camino che un uomo che spicca il volo sul più bello perché ha captato un richiamo di aiuto, e per lo più da donne…

Nel secondo caso le donne erano le spalle degli eroi maschili, come Batgirl, Catwoman, Supergirl, tutte disegnate con forme provocanti, strizzate in tutine aderenti, mentre l’eroe uomo aveva un suo costume distintivo e accattivante ed era attrezzato di tutto punto.

Una prima eccezione è stata Wonder Woman, una formidabile guerriera, inviata dagli dei per12386627_1055810304462988_1621217050_n vegliare sull’umanità. Naturalmente anche lei bellissima, formosa e vestita con abiti succinti ma comunque alla pari dei super eroi uomini.

La sua nascita, nel 1942, è dovuta all’intuizione di uno psicologo americano che comprese quanto anche le lettrici sognavano una loro supereroina. Una cosa così nuova che chissà, forse proprio per questo fu chiamata la “Donna Meraviglia”, diventando la prima fantaeroina.  Probabilmente si deve a lei la comparsa successiva di altri personaggi, come Susan Storm, nel 1961, la donna invisibile dei Fantastici Quattro.

Accanto a loro abbiamo anche delle antieroine, come Eva Kant (1963), compagna nonché complice di Diabolik, o Elektra (1981), assassina ninja, violenta più di un uomo, amata da Daredevil.

12361156_1055810094463009_2118040845_nC’è però un personaggio particolare: Barbarella, una serie a fumetti del 1962. La protagonista è una giovane donna terrestre che affronta diverse avventure, fanta-erotiche,viaggiando per la Galassia.  Sempre poco vestita se non nuda, conquista uomini, alieni e addirittura un robot umanoide, tanto che venne definita da alcuni scandalosa e da altri un’eroina protofemminista. In ogni caso non una comprimaria ma una protagonista che andava oltre all’idea convenzionale della donna, molto più libera e disinibita della stessa Wonder Woman.

In parte ispirata da Barbarella fu poi Vampirella, forse il primo personaggio horror al12388077_1055810471129638_1359798735_n femminile, una sexy vampira aliena. Potrebbe apparire lo stereotipo della donna sexy, quasi sempre nuda, e chiaramente un po’ lo è ma non è solo quello. Oltre al fatto di essere anch’essa una protagonista, è una vera dark lady, intelligente e scaltra, si potrebbe definire una giustiziera, giacché uccide solo i cattivi. Curiosità: in una recente classifica delle ragazze più sexy nei comics è arrivata ancora al terzo posto.

12387929_1055810264462992_117218555_nVorrei anche citare il personaggio di un grande fumettista italiano Guido Crepax: Valentina, una donna indipendente ma fragile al contempo. Forse non tutti sanno che è nata come comprimaria di Neutron, un critico d’arte con strani poteri, ma il suo personaggio era così avvincente che divenne lei la protagonista. La cosa curiosa è che Crepax l’ha fatta invecchiare fino a renderla una tranquilla signora di 58 anni, decidendo poi di metterla in pensione. Un po’ troppo presto, direi, ma d’altra parte credo che sia stato un riposo meritato, dopo tutte le sue avventure. Da ricordare anche “le donne di Manara”, femminili, eleganti, decisamente erotiche ma mai volgari.  Qui una bellissima immagine ispirata a Klimt.

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Naturalmente è impossibile citare tutti i personaggi femminili dei fumetti, ci tenevo solo a sottolineare il loro percorso, da remissive fidanzatine a eroine protagoniste. Un passo avanti senz’altro, anche se ancora oggi le donne sono spesso usate solo per alzare la libido dei maschietti lettori, esasperandone al massimo l’anatomia femminile, con curve oltre il comune che causerebbero il crollo della produzione di push up.

Almeno in qualche caso però, sono state abbandonate le tute in spandex con richiamo12358281_1055810124463006_1066817003_n sadomaso e si è optato per un più moderno look street. Ecco ad esempio la nuova Batgirl, carina no? Meno dark e più rap.

12388231_1055810214462997_1748335801_nMentre addirittura un eroe uomo è stato sostituito da una donna. Avete già visto il nuovo Thor? Eccolo qui, una donna misteriosa che raccoglie il martello del potere, lasciato inattivo sulla luna, e ne acquisisce i poteri.  Se mi succedesse la stessa cosa brandendo, che so, il mattarello dello chef Cracco, non mi spiacerebbe proprio. Finalmente sufflè, aspic o brunoise non avrebbero più segreti per me.

Concludo con colei che di sexy ha solo il cervello: Mafalda, nata nel 1964, eterna bambina dallo12395143_1055810491129636_530962924_n spirito ribelle, preoccupata per l’umanità. Una sua frase? “Io credo sempre in me stessa, il problema è sperare che ci credano anche gli altri”. Speriamo…

OoO

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