Genova è una città dal fascino particolare. Affacciata sul mare, arrampicata sul monte, regala paesaggi e persone indimenticabili. Antonio Mariani, il Commissario creato dalla fertile penna di Maria Masella (Fratelli Frilli Editori) ci fa da cicerone e guida. A modo suo.

Arrivando dal mare o vedendola da uno dei battelli che fanno il giro del Porto (come in Celtique) Genova sembra un anfiteatro compatto. Vero o falso? È sufficiente prestare attenzione alle dimensioni degli edifici per capire che, visti dal mare, due palazzi che sembrano contigui sono in realtà molto lontani. Fra i due c’è una valletta densamente abitata. E questo accade in tutta la città.

Cornigliano
(foto La Repubblica)

Arrivando dall’autostrada del Ponente non si capisce niente, ogni tanto c’è uno sprazzo di mare o di cielo. Sul ponte che scavalca la Polcevera e Cornigliano si vola con qualsiasi vento.
Arrivando da Milano, ti sbattono sulla sopraelevata (nessuno la chiama Aldo Moro, fra l’altro a Genova tagliamo i nomi delle vie, appena possibile, quando parliamo fra di noi) e finalmente vedi qualcosa: a chi piace quando c’è cielo azzurro e tutto sembra una cartolina. Ma è bello quando è grigio. Rayper, il pittore del grigio… Nella delegazione di Sampierdarena gli hanno dedicato una via, poco lontano da dove ho vissuto (e vicino alla sezione ANPI, Primo).
Arrivando da Levante, voli uscendo a Genova Nervi. La curva sospesa sembra un trampolino da tuffi, poi hai la scelta se “intapparti” in corso Europa o passare sul lungomare (ti “intappi” anche lì, ma il panorama merita e costeggi le spiaggette di Quinto e Quarto dove vado a fare una nuotata).

Bisagno (Besagno)
Immagine da Wikipedia

 

Se invece scegli l’uscita di Genova Est ti godi il lungo Bisagno, un serpente di case che hanno rubato terra agli orti. I fruttivendoli a Genova si chiamano besagnini, da Bisagno.
Bisagno era anche il nome di battaglia di un capo partigiano…

Insomma Genova è un teatro con tanti fondali che cambiano rapidamente.

 

 

Sono riuscita a bloccare Mariani mentre usciva a fare quattro passi in piazza della Vittoria e di nuovo gli ho chiesto di parlarmi di Genova, possibilmente in modo chiaro perché alcuni hanno trovato la sua esposizione un po’ confusa.
Ha risposto di cercarsi Genova su Google.

 

Piazza della Vittoria               Immagine reperita nel web

Oggi il suo umore non è dei migliori, ma insisto ripetendo che vogliono sapere che cosa è Genova per lui.
‒ Mica sono Conte che canta “Genova per noi”.
Per poco non mi cade la sigaretta di mano, non credevo che le sue conoscenze musicali esistessero… Reagisco allo stupore. ‒ Quello è foresto, tu sei de Zena.
‒ Ora sta cosa di Genova è da chiarire. I miei colleghi, quasi tutti e quasi sempre, indagano in posti che tutti riconoscono genovesi doc: carruggi (carugi o carrugi o caruggi, la grafia è incerta), creuze, Centro Storico, Spianata Castelletto.
Pausa che gli serve per accendere una sigaretta.

Valpolcevera
Immagine reperita nel web

‒ Genova non è soltanto quella. È da Voltri a Nervi. Con deviazioni in val Polcevera e in val Bisagno. È Sestri, Cornigliano, Marassi, San Fruttuoso, la Foce, Molassana e Staglieno, Sturla, Borgoratti, Quarto… Devo continuare?
‒ Hai saltato Sampierdarena.
‒ Sampedenna… ‒ e qui la cadenza genovese si sente. ‒ Ci sono nato.
‒ Quando? ‒ tento perché non ha mai voluto dirmi la sua età precisa. Vanità?
‒ Ti basti che quando c’è stata la grande alluvione ero pupetto. E i miei vivevano là già prima di conoscersi. Anche la mia prima indagine genovese è cominciata con un morto a Sampierdarena.
‒ Sì, Primo me lo ricordo. Un tunnel sotto la ferrovia che costeggia via Buranello.

Via Buranello (o via del tram)
Immagine d’epoca da sanpierdarena.net

‒ Via Buranello? I sampierdarinesi doc la chiamano via del tram, perché ci passava il tram. ‒ Non commento che è precisazione superflua, le mie amiche non sono sceme. Non commento perché sembra intenzionato a dire di più. ‒ Qui, a Genova, la direzione importante è est-ovest oppure ovest-est. Le vie importanti seguono sempre quella direzione perché la città si è ritagliata spazio fra mare (che è a sud) e colline. Con due eccezioni: la valle della Polcevera e quella del Bisagno.
Parlava della via del tram e ha deviato…
‒ Torniamo a Sampierdarena ‒ neppure mi avesse letto nel pensiero ‒ le due vie principali sono quasi parallele fra loro e al mare: via del tram e via Cantore.
‒ Via Cantore? Ricordo che l’hai citata in un’indagine.
Le mezze verità. È stata mia madre a riconoscere dove era stata scattata una foto.
‒ Anche in Celtique eri a Sampierdarena.

Cimitero della Castagna
Immagine dal web

‒ Al cimitero della Castagna, poi sono sceso con il 66, all’altezza della Chiesa del Sacramento ho trovato Mannini.
‒ Ma quella Chiesa…
Mi interrompe. ‒ Sì, uno dei preti di Il peso della colpa.
Vedo che sta occhieggiando verso la questura, temo che il tempo stia scadendo, rapida gli chiedo se le vie e i percorsi sono proprio quelli…
‒ Non ho abbastanza fantasia per inventare qualcosa di pittoresco, non sono uno scrittore.
Gli squilla il cellulare. Lo prende, si gira verso di me. ‒ È la Petri, c’è una chiamata. ‒ Un’occhiata. ‒ Domani ti dico dove sto.
Ha già fatto due passi verso la questura e sto cercando di fotografarlo di nascosto, quando si gira. ‒ A Sampierdarena, in piazza Vittorio Veneto, anzi in piazza Settembrini, ma sono attaccate, ho rischiato grosso… Sospettato per un omicidio.
Il cartomante di via Venti?
Ma già non mi ascolta più.

I romanzi citati nell’articolo:

Celtique. Mariani il passato ritorna.

Primo. Il prequel.

Mariani e le mezze verità.

Mariani e il peso della colpa. Indagine a Coronata.

Il cartomante di via Venti.

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