È il 6 gennaio del ’69 e molti italiani si preparano a vedere la «finalissima» di una delle trasmissioni più popolari e seguite, Canzonissima. Anche il commissario Bordelli si siede davanti al televisore per godersi la serata, ma una telefonata della questura lo strappa dalla poltrona e lo costringe a uscire di casa: una ragazza è stata uccisa, proprio mentre andava in onda la sigla… zum zum zum zuuum zum. Da quel momento le giornate del commissario si complicano, altri misteri dovranno essere risolti. Uno in particolare lo tormenta: la terribile vicenda del maniaco omicida che ha già ucciso sei prostitute, tutte e sei bionde, di media statura, una ogni nove mesi esatti. Bordelli si sente affaticato, e in mezzo alle ricerche concitate cerca di ritagliarsi momenti di tranquillità e di riflessione nel silenzio del bosco, che i versi degli animali rendono ancora più vero e profondo. Tra poco più di un anno andrà in pensione, e teme di lasciarsi alle spalle dei casi insoluti…

TITOLO: L’anno dei misteri.
AUTORE: Marco Vichi.
GENERE: Giallo.
SERIE: I casi del commissario Bordelli.
EDITORE: Guanda.
PREZZO: euro 3,99 (eBook); euro 18,05 (cartaceo).
Per acquistarlo, andate QUI.

Il parere di Macrina Mirti: è un SÌ.

Il protagonista è il commissario Bordelli, che molte di voi conoscono. Bordelli e il suo modo di investigare mi ricordano un po’ Montalbano, anche se, al contrario del commissario siciliano, il nostro fiorentino si dà un gran da fare con le donne. Alla soglia dei 60 anni ha una storia d’amore (ricambiata) con una ragazza di 27. Spesso mi chiedo: e se fosse stato il contrario? Ma poi lascio perdere. Si sa come vanno queste cose.
Torniamo a noi: è la notte della Befana del 1969 e tutti sono davanti alla tv ad ascoltare la Carrà che canta “zum- zum- zum- zum”, così, quando una ragazza viene uccisa, nessuno si accorge di nulla. Chiamato a indagare, Bordelli si trova in un vicolo cieco, dal quale tenta di uscire leggendo i romanzi di Alba de Cespedes, frequentando la trattoria di Totò, bevendo ottime bottiglie di vino e organizzando cene con racconto finale con i suoi amici di sempre. Tanto, la soluzione del mistero arriverà, grazie al fiuto infallibile dell’ispettore Piras e di Bordelli stesso.
Che dire? Un bel noir, quasi d’altri tempi, dove la violenza è limitata all’essenziale e chi indaga è un ex partigiano, colto e amante dei piaceri della vita.
Mi piace leggere le storie di Bordelli, sono rassicuranti, e mi riportano il profumo dei ricordi di quando ero piccola. Zum Zum Zum me lo ricordavo.
Consigliato. E non solo per scoprire chi è l’assassino. Quello non ha troppa importanza.

La Pagina-Autore di Macrina Mirti