Oggi Roberta Ciuffi ci presenta un’autrice, più che un libro in particolare: ANNE FINE (QUI i suoi libri).
L’ho scoperta con ‘Lo diciamo a Liddy?‘ una commedia un po’ cinica sulla necessità o meno di svelare le verità, quando se ne viene a conoscenza. E a quale costo?
Il romanzo mi piacque e ne lessi un altro, che mi piacque molto meno: Villa Ventosa. Nel frattempo, avevo già comprato altri libri suoi, senza rendermi conto che erano romanzi per ragazzi. E di questi, invece, mi sono innamorata: Bambini di farina, Complotto di famiglia, Qualcosa in comune.
Quello che mi piace di queste storie è che non sono le solite pappette per convincere i ragazzi a essere responsabili, a rispettare e amare gli anziani, a vedere le famiglie allargate con gli occhi degli adulti. Il punto di vista è spesso rovesciato: il ragazzo cui viene appioppato il bambino di farina protesta di essere troppo giovane per la responsabilità di cui vorrebbero caricarlo, i ragazzi che cercano di salvare la nonnina dalla casa di riposo sono costretti a rendersi conto che volere e amare non è sufficiente, che a volte necessità contingenti costringono ad azioni sgradevoli, e i ragazzi figli di famiglie divise presentano il loro punto di vista, che purtroppo non sempre coincide con quello ottimistico dei genitori. E che può risultare spiazzante, per chi legge, abituati come siamo ad aspettarci che le storie seguano certi percorsi ormai quasi inevitabili. Si può osare dire, oggi, che una famiglia allargata può anche non essere desiderabile per un ragazzo o una ragazza? E riguardo alla storia della nonna, è sicuramente cinica, ma l’imbarazzo che crea è generato dal fatto che sia anche assolutamente realistica (l’unica recensione che ho trovato sul romanzo lo definisce ripugnante!). Sono le storie che accadono nella realtà, assolutamente non edulcorate, assolutamente indifferenti alla political correctness cui siamo abituati. E che siamo abituati a servire ai ragazzi, perché… sarebbe meglio così.
Alla fine, mi sembra che il tema sia sempre lo stesso: conviene dire la verità, parlare della realtà così com’è senza colorarla di aspettative ottimistiche?
Oltre questi, l’autrice ha scritto una valanga di roba (tra l’altro, Madame Doubtfire, da cui è tratto il film Mrs Doubtfire); molti non sono stati tradotti, molti sono per bambini più che per ragazzi.
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