Primo: i beta non sono copyeditor e le due cose non vanno confuse. Alcuni beta scovano refusi (tanto di guadagnato), possono dare suggerimenti sulla consistenza, ma servono ad altro.
Il copyeditor è un professionista che si guadagna da vivere: ha interesse nel mettere a posto il vostro romanzo dietro compenso e cerca di farlo al meglio. Le motivazioni sono ovvie: se fa un buon lavoro spargerete la voce, creando un circolo virtuoso. Non so se abbiamo parlato del copyeditor in precedenza, ma è una forca caudina indispensabile, il grosso del lavoro viene fatto lì.
E allora quando uso il beta?

Secondo me in due punti:
1) Al termine della prima stesura e delle correzioni (prima del copyedit) per capire se avete scritto una porcata di libro o qualcosa di decente. Il copyedit costa soldini, e visto che pochi hanno la macchinetta per stampare gli euro in cantina, è bene arrivare a una fase di copyedit con un prodotto decente in mano. Vedere le varie domande da chiedere al beta sotto riportate, prese un po’ a casaccio dalla rete (*). Come vedete, tutte le domande sono volte a capire se avete un buon romanzo per le mani o una ciofeca. Dopo le dovute correzioni, passate dal copyeditor che vi aiuterà a rendere la vostra opera una meraviglia.
2) Dopo il copyedit: per capire se qualcosa è sfuggito e, molto più importante, come analisi di mercato. Si spera che, a questo punto, arrivino conferme. In questa fase vale anche la pena chiedere quanto pagherebbero per quest’opera. Non lasciate la domanda aperta, “quanto pagheresti?” chiedete dati specifici: lo compreresti a 2.99? 3.99?

Non saltate il copyedit usando i beta, non è la cosa giusta da fare. È vero che gli editor costano soldi ma potete porvi rimedio facendo:
– Tesoro delle informazioni fornite dai beta.
– Mettendo mano al manoscritto prima della fase di copyedit. Eviterete anche di frustrare il povero copyeditor. Usate il buon senso, cioè smarcate gli errori più grossolani via beta, questo permetterà al copyeditor di focalizzarsi su cose più importanti, lo stile, la consistenza etc. Il copyeditor ha una tariffa e delle ore da utilizzare, non lavorerà sul vostro manoscritto per un tempo infinito: volete spendere i soldi usandolo per smarcare gli errori più grossolani o per raffinare il vostro lavoro?
– Se avete già uno o più libri pubblicati, mettete da parte i guadagni per il copyedit successivo: state investendo, ricordatelo.

Ritornando ai beta, vi stanno facendo un favore, gratuitamente. Siate cordiali (è il vostro pubblico) e soprattutto cercate di capire cosa funziona/non funziona nel libro per mezzo di domande mirate. Magari non tutte quelle dell’elenco, ma se avete scritto un libro, probabilmente già conoscete le vostre pecche. Chiedete.
Esempi di domande da rivolgere al beta, sotto riportate. Da notare l’assenza di correzioni, l’entrare nello specifico del testo. Il beta deve parlare delle sensazioni ricevute dal libro in generale. È piaciuto? C’è un carattere noioso o inverosimile? Fermatevi lì, alla sensazione generale ricevuta dal libro. Sarà poi compito vostro (non del beta) porvi rimedio e in seguito lavoro per il copyeditor.

Scena di apertura:
• La storia ha un inizio avvincente, interessante, creando il desiderio di saperne di più?
• Il manoscritto inizia nel luogo/momento giusto?

Caratterizzazione e motivazione:
• Sono i personaggi accattivanti, simpatici, o qualcuno con cui immedesimarsi?
• I personaggi appaiono reali e tridimensionali, con voci distinte, difetti e virtù?
• I loro obiettivi sono sufficientemente chiari e proattivi per influenzare la trama (non passiva)?
• Le loro motivazioni sembrano credibili, con emozioni ben delineate e appropriate?
• I personaggi secondari sono ben descritti e migliorano la storia piuttosto che invaderla? Quali personaggi eliminare, se necessario?
• Le relazioni tra i personaggi sono credibili e non artificiose?

Trama & conflitto:
• I conflitti interni ed esterni sono ben definiti per ogni personaggio principale?
• I conflitti interni ed esterni sono organici e credibili? Ad esempio, vengono spiegati partendo dalle circostanze o danno una sensazione artificiosa o forzata?
• Ci sono abbastanza punti di interesse e/o tensione per renderlo un libro “che non si riesce a posare”?
• La storia evita cliché e/o porta una nuova prospettiva a una vecchia idea?
• I colpi di scena sono credibili seppure imprevisti?
• I personaggi agiscono e reagiscono agli eventi in modo plausibile, realistico o credibile?

Ritmo:
• Le scene progrediscono in modo realistico, avvincente e fluiscono con transizioni efficaci?
• Ogni scena aggiunge qualcosa e appare importante per la storia?
• La storia si muove a un ritmo adeguato, senza fretta o trascinandosi?
• C’è una sorpresa (seppur minima) alla fine di ogni capitolo che fa venire voglia di saperne di più?
• La storia è priva di infodump o storie parallele che ne rallentano il ritmo?

Ambiente & costruzione:
• Le descrizioni sono vivide e danno un chiaro senso del tempo e del luogo?
• I dettagli aggiungono alla storia o distraggono?

Dialogo:
• Il dialogo è naturale ed appropriato per la storia, non noioso o eccessivamente narrato?
• Il dialogo aiuta a portare avanti la storia e rivela qualcosa in più riguardo ai personaggi?
• Le voci dei caratteri sono coerenti e distinte una dall’altra?
• C’è un adeguato mix tra dialogo e narrazione?

Stile:
• La scrittura “mostra” la scena? Quando la descrive lo fa in maniera appropriata?
• La qualità della scrittura consente alla storia di brillare o ci sono errori che distraggono?
• Il modo di raccontare è appropriato e coerente con la storia?
• Il punto di vista (ed eventuali cambiamenti) è gestito in modo appropriato e coerente?

Impressioni generali:
• La storia è unica, fresca o interessante?
• La storia mantiene le promesse iniziali?
• Dal punto di vista di un lettore, ti sei divertito leggendo questa storia?

Ulteriori domande:
• Ci sono parti che appaiono confuse e dovrebbero essere riviste?
• La storia è adeguata per il genere indicato e se no, perché?
• Chi è il personaggio favorito — o quello che piace di meno —e perché?
• Quali aspetti del protagonista sono particolarmente accattivanti o antipatici?
• Quali sono tre aspetti del romanzo che funzionano?
• Quali sono tre aspetti del romanzo che non funzionano?

 

I romanzi di Colette Kebell

(*) Colette Kebell ha rinvenuto quelle domande su siti in lingua inglese. Gli autori sono invitati a notificare al blog i propri nominativi per l’attribuzione corretta delle stesse.