Monica Lombardi è difficile da catturare: salta dal libro che sta scrivendo al gruppo su Facebook; fa un salto carpiato in qualche Blog. Una tagliola l’ha bloccata qui e… bene, l’ho fatta parlare. Anzi, scrivere.
CINQUE COSE CHE (FORSE) NON SAPETE SU SPIRAL E IL GD TEAM.
Buongiorno! A pochi giorni dall’uscita del nuovo (terzo) romanzo della serie GD Team, vediamo se riesco a trovare qualche dettaglio gustoso, qualche stuzzichino da regalare al nuovo Mag di Babette.
1. I titoli
Vertigo, Free fall, Spiral. Possono tutti essere ricondotti a un lancio in caduta libera, e questo perché gli SAS sono esperti in questo tipo di lanci. La vertigine e la caduta libera erano esplicitamente menzionate nel testo, nei primi due romanzi, la prima grazie anche a una bellissima frase di Salman Rushdie. La spirale si riferisce più all’andamento, alla struttura di questo terzo romanzo, è il vortice che, nelle intenzioni, dovrebbe trascinarvi tra le pagine. Le novelle invece avranno sempre come titolo il nome di una protagonista femminile – è stato così per Nicky e Alex e, se i piani non cambiano, sarà così per la terza novella.
2. I soprannomi
Buck viene da Buckler, il cognome del Team Leader, ma “buck” in inglese è anche il cervo maschio e, per estensione, può essere qualsiasi animale “maschio”. Jet è chiaro: Jaime Travis guida come un pazzo, veloce come un jet, appunto. Digger sa trovare qualsiasi cosa, “scavando” nella rete. Quanto a GD, lui è il Grande David, parola di Jaime Travis. In Spiral incontriamo un personaggio (con relativo soprannome) che era stato solo menzionato in Vertigo: Konstantin Zukov detto “Grim”.
Da Spiral:
«Ha la faccia molto seria» osservò Buck quando i due uomini furono fuori portata della sua voce.
«Per questo l’abbiamo soprannominato Grim» replicò Alex. «Ma uno che si lascia chiamare Grim… io dico che il senso dell’umorismo ce l’ha eccome, solo che non lo fa vedere.»
3. Le location
Come avete forse letto nella Guida, in questa serie amo rivisitare luoghi dove sono stata. È per questo che ho scelto Saint-Tropez per la villa di GD, è stato così per Edimburgo, Maiorca, il Lussemburgo, Amsterdam e Delft, Lucca, Maceiò e altri. In Spiral sono tornata ad Amburgo, Salisburgo, Strasburgo (quanti “burg”!) e, soprattutto, a Monaco di Baviera. Ci sono delle eccezioni, posti che non ho mai visitato ma che catturano la mia immaginazione o fanno parte del background dei personaggi. È stato così per Dubai in Free fall, è così per l’Israele di Ariel/Digger e per la Mosca di Irina. Lasciatemi dire che è stato divertente cercare di orientarmi a Mosca, visto che i nomi delle vie sono tutti in cirillico anche su Google maps!
4. La famiglia Levy
Ariel e Deborah Levy hanno lo stesso padre ma madri diverse, perché Aaron Levy era vedovo quando sposò la giovane Irina. Irina ha avuto un secondo marito, per cui ora è Irina Petrova. Ma in qualche modo, per il legame che ha con i suoi due figli, lo vedrete, rimane una Levy. Spiral ruota attorno ai membri di questa famiglia e agli uomini e alla donna che fanno parte della loro vita.
Da Spiral:
«Ti fidi di me?»
Lo sguardo di sua madre era fisso su di lei e Deborah scorse un’ombra di tristezza che non aveva notato prima. Ebbe l’impressione che stesse parlando in generale, non solo di quella circostanza. In un’altra famiglia, Deborah avrebbe risposto con un diplomatico “sì”. Ma nessuno di loro era mai stato diplomatico.
5. La storia (contemporanea)
Non scrivo romanzi storici, lo sapete, ma questo non significa che io non adori la storia. E quando, scrivendo un contemporaneo, vai a toccare paesi come Israele o la Russia, un po’ di storia dei nostri tempi la incontri. La Russia in particolare ha vissuto dei cambiamenti incredibili, in questi ultimi decenni; in Spiral è stato affascinante anche solo sfiorare, nella trama, questi grandi cambiamenti.
Vertigo è nato, ormai lo sapete, dalla frase di GD “Dovrete scoprire chi mi ha ucciso”. Free fall è nato perché Jaime “Jet” Travis mi ha rubato il cuore nel primo romanzo e ha voluto la sua storia. Poi in Free fall è entrato in scena Paul Hogan ed è successo più o meno lo stesso, solo che, con uno come Hogan, il cuore te lo tieni ben stretto, per timore che lui lo prenda e lo getti nel cestino. Ma i romanzi fanno sempre un po’ quello che vogliono. Procedendo verso quello che, nei piani, sarà il romanzo di GD, Spiral ha inglobato, nel suo vortice centrale, più personaggi di quanti non pensassi. Ancora una volta, il GD Team racconta una storia corale.
Lettore avvisato, mezzo salvato.
Ed ecco qui, la SINOSSI di SPIRAL:
Ariel Levy, detto Digger, ha sempre difeso la sua privacy anche dagli altri membri del #GDTeam: non è una scelta, è qualcosa che deve fare. La sua famiglia è stata smembrata, due volte, e ora Digger teme che anche quella sorella che, da bambina, teneva il suo cuore tra le mani, possa essere in pericolo.
David G. Langdon rientra alla base dopo gli eventi che hanno sconvolto la vita della sua Alex. Il Team è ancora alla ricerca dell’Olandese, sospettato di essere il responsabile dell’attentato in cui anche GD ha rischiato la vita. L’uomo finora senza volto si è macchiato di un nuovo delitto, ma continua a scivolare tra le maglie della rete che il Team cerca invano di stringere attorno a lui, rimanendo nell’ombra.
I misteri attorno al Team si infittiscono. Per avere risposte, GD dovrà ancora una volta cercare nel passato, nel suo passato, e trovare nel presente alleati preziosi: una donna sopravvissuta a stento ai suoi due uomini, un soldato in cerca di un modo per curare una ferita forse insanabile. Il mondo del Team è pericoloso, ma può risolvere, può sanare.
Sono curiosa, Babette: le sapevi tutte e cinque? 🙂
Buona lettura e… buon Team!
Mi appello al Quinto Emendamento…