Avevo un sogno nel cassetto: mettere le ali alle mie storie.
Un giorno ho deciso di aprire quel cassetto ed esse hanno spiccato il volo.
Benvenuti nel mio mondo fatto di pagine che profumano di inchiostro e di emozioni.

Due righe per presentarti?
Sono una mamma, una moglie, una figlia, una scrittrice, ma soprattutto una sognatrice che cerca sempre il lato positivo della vita. Avevo un desiderio nel cassetto: mettere le ali alle mie storie. Un giorno, grazie all’incoraggiamento di mio marito e della mia migliore amica, ho deciso di aprirlo e lasciare che spiccassero il volo e oggi sono qui, dopo cinque anni dal mio esordio, a raccontarvelo.

Che genere scrivi?
Romanzi rosa con un tocco di Spicy (perché un po’ di pepe nella vita non guasta!) e di mistery/suspense, componente che ho sperimentato nei miei ultimi romanzi.

Come scrivi? Penna e quaderno? Tecnologia a tutto spiano?
Tecnologia a tutto spiano per una questione di praticità. Prima scrivevo su quaderno e poi ricopiavo tutto su pc, ma da quando sono diventata mamma e le responsabilità sono aumentate, ho dovuto organizzare il mio tempo in base alle esigenze della famiglia.

Quando scrivi? Sei un’allodola, o una civetta (non equivocare)?
Ero una civetta, ma a un certo punto mi sono trasformata in uno zombie! Restavo sveglia fino a notte fonda e al mattino mi svegliavo presto, con il risultato di sembrare davvero una di quelle creature. Adesso scrivo durante il giorno, cercando di ritagliarmi qualche ora fra i mille impegni quotidiani.

Coinvolta sempre in quello che scrivi, oppure distaccata?
Sempre coinvolta. Non saprei scrivere senza provare quel trasporto che mi proietta direttamente dentro la storia.

Scaletta ferrea, o sturm und drang?
Sturm und drang. Le scalette sono soltanto una “traccia” per non dimenticare il quadro generale della storia che sto scrivendo. Sono molto anarchica: taglio, sposto e modifico durante la stesura del romanzo, per cui non potrei seguire uno schema ben preciso.

Metodica nella scrittura, oppure “quando-posso-non-so-se-posso”?
Sono metodica anche se la maternità ha cambiato i miei ritmi e spesso mi riduco a scrivere quando posso e se posso. Sembrerà strano, ma quando le mie figlie erano neonate riuscivo ad avere più tempo per organizzare il lavoro, mentre adesso che sono più cresciute sono aumentati gli impegni e quindi devo adattarmi ai loro orari.

Pubblichi con una casa editrice (o più di una), oppure sei una self pura? O metà e metà?
Mi definisco un’autrice indipendente che pubblica sia in self, sia con case editrici. Ho avuto l’opportunità di entrare nella rosa di autori della Mondadori ed è stata, sicuramente, un’esperienza che mi ha aiutata a relazionarmi con un altro tipo di editoria rispetto a quella cui ero abituata. Collaboro anche con due case editrici più piccole (Words Edizioni e Dri Editore) e anche queste hanno contribuito ad accrescere il mio bagaglio culturale. Di solito, faccio “ripulire” il testo da un/una professionista prima di inviarlo all’editor della casa editrice.
Non rinnego il self, che resta la mia prima “casa” (dopotutto, le lettrici mi hanno conosciuta come self-publisher), e quando pubblico in questa modalità mi avvalgo di figure professionali quali editor, cdb, grafici, ecc. Sono pignola e mi piace curare in tutto e per tutto i miei romanzi, non potrei fare a meno del mio team.

I social: li usi per far conoscere e promuovere i tuoi libri? Se sì: quali sono i tuoi preferiti? Perché? Quali riscontri hai notato?
Certo, i social sono la principale vetrina per farmi conoscere dal pubblico. Uso Facebook, Instagram e TikTok in egual misura e con riscontri abbastanza soddisfacenti. Prediligo Facebook in quanto ho una maggiore interazione rispetto agli altri due social, mentre TikTok e IG mi aiutano ad arrivare a lettrici più giovani. Non è facile seguire i trend, ma sono una persona che si impegna in tutto ciò che fa e ammetto anche che mi piacciono le sfide perché mi permettono di superare i miei limiti.

Hai una newsletter? Se sì, ogni quanto invii un aggiornamento?
No, e non ne sento la necessità. Ho pensato più volte di aprire un blog dedicato ai miei romanzi, ma considerando che ho un margine di tempo ridotto per scrivere, la sua gestione me ne toglierebbe altro.

Hai un sito web? Se sì: è home made, oppure ti sei rivolta a un/una professionista?
Come dicevo prima, non ho un sito, ma non escludo di aprirne uno in futuro e, in caso decidessi in tal senso, mi affiderei a un/una professionista.

Progetti per il futuro?
Continuare a scrivere finché avrò qualcosa da raccontare.

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