Leggendo le interviste che Chiara Vergani riporta in questo libro, possiamo renderci conto di come le persone bipolari siano impegnate nella ricerca perenne di una convivenza con la patologia, dello specialista giusto per loro, della terapia e del dosaggio adatto per farli respirare un attimo, per arrivare a sera con meno ansia. L’autrice ha chiesto chi di loro preferisse essere intervistato o scrivere una relazione libera per raccontarsi. Leggendo si entra nel loro mondo, nella sofferenza, nel vissuto doloroso che caratterizza le vite di queste persone. Esistenze in equilibrio talmente precario, che un piccolo avvenimento le può innalzare o annientare.

L’Autrice rivela il suo animo di studiosa della mente umana, si spinge oltre i confini, indaga con rispetto e accoglienza il dolore di chi conduce una vita in bilico.

Titolo: Bipolari in bilico – Testimonianze e riflessioni.
Autrice: Chiara Vergani.
Genere: saggistica scientifica.
Editore: Brè Edizioni.
Pagine: 122.
Prezzo: euro 2,99 (eBook); euro 11,00 (cartaceo).
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Chiara Vergani, insegnante, pedagogista, formatrice sulle problematiche del bullismo, specializzata in criminologia e tutela del minore.  Tiene conferenze in tutta Italia, interviene in molti programmi televisivi e radiofonici, collabora con diverse testate giornalistiche. Ha pubblicato Lo scacco rosso. Storie di bullismo (2018); Mai più paura. Il bullismo spiegato a tutti (2019); Il mondo si è fermato. Non voglio scendere (2020); Le voci della verità (2021); Libere dall’inferno (2022).

Bipolari e psicoterapia (estratto)

La psicoterapia è importante per i malati bipolari in quanto rappresenta la modalità fondamentale di conoscenza del funzionamento della propria mente per una proficua autogestione tesa a migliore la qualità della vita. Nella fase dell’età dello sviluppo la terapia analitica si pone i seguenti obiettivi: sostenere le famiglie, fare opera di prevenzione e nei casi di insorgenza del bipolarismo, affiancare il giovane paziente.

Classificazione dei disturbi bipolari

La classificazione più comunemente seguita insieme a quella dell’OMS è:
–         Tipo 1 con una base genetica e familiare.
–         Tipo 2 con una predisposizione unita a fattori ambientali come esperienze di vita, malattie, traumi psichici o fisici importanti, lutti.
–          Tipo 3 correlati solo a fattori ambientali.

In relazione ai sintomi clinici sono classificati come segue:
–         Bipolari con alternanza di fasi di mania/euforia e depressione.
–         Depressivi con depressione maggiore.
–         Monopolari maniacali.
–          Stato misto nel quale il paziente è contemporaneamente molto depresso e anche maniacale.

Diagnosi

La diagnosi di disturbo dell’umore si ha quando la depressione o l’euforia sono troppo forti e accompagnate da alterazioni.
Il sintomo fondamentale della mania è costituito dall’accelerazione del pensiero, ovvero i pensieri corrono velocissimi, si sovrappongono l’uno all’altro impedendone la scorrevolezza e la coerenza.
Il sintomo di base della depressione è invece l’assenza di pensieri, il senso di vuoto, l’idea di suicidio. L’insonnia è presente in entrambe le situazioni.
La diagnosi viene emessa da un medico specialista in psichiatria dopo una visita mirata, corredata dall’anamnesi del paziente, poi viene stabilita la terapia farmacologica e un eventuale ricovero in clinica specializzata o l’assistenza a domicilio con l’ausilio dei familiari. Permangono i controlli psichiatrici e l’avvio della psicoterapia.
A volte nell’infanzia i bambini sono iperattivi e manifestano problemi di attenzione e concentrazione, pertanto viene fatta diagnosi di ADHD che invece è a prevalenza neurologica e non psicologica come i disturbi dell’umore.
L’età d’insorgenza dei disturbi di tipo 1, si suddivide in fasce di età: 13, 16, 18, 22, 26, 32, 36 anni, tuttavia ci sono forme che si sviluppano da adulti, statisticamente più rare.
Il tipo 2 è scatenato da eventi particolari: una grave malattia, un lutto, il matrimonio, la nascita di un figlio, il trasferimento in un paese straniero, un viaggio lontano. Nei giovani, viene denominata “Sindrome di Stendhal”, in quanto lo scrittore fu il primo a parlarne dopo aver visitato la basilica di Santa Croce a Firenze in un suo viaggio.
Il tipo 3 si manifesta sia durante l’adolescenza che negli adulti come conseguenza di cause specifiche.
I sintomi si concretizzano nelle seguenti modalità: condotte stravaganti, idee troppo divergenti, eccessiva loquacità, impegno lavorativo o di studio oltre la norma, a volte abuso di alcool e sostanze stupefacenti.
La depressione si connota da comportamenti di isolamento sociale, rifiuto di frequentare la scuola o di recarsi al lavoro, incidenti stradali, condotte a rischio, abuso di alcool e sostanze, tentativi di suicidio.
I disturbi bipolari in adolescenza possono essere scatenati da dispiaceri sentimentali, da un lutto e da abitudini di vita sbagliate.
I bambini/e con disturbo da disregolazione dell’umore dirompente (DMDD), manifestano spesso scoppi di rabbia, non vanno interpretati come capricci. Nei maschi i sintomi si manifestano più sul piano fisico rispetto alle femmine.

Cura farmacologica e psicoterapia

I bipolari necessitano di terapie mirate, quindi è fondamentale individuare uno psichiatra e uno psicoanalista con competenza specifica. I farmaci rivestono un ruolo determinante nelle fasi della malattia. Vanno seguiti i protocolli internazionali per la cura di questi disturbi. Molti sono i farmaci atti a stabilizzare l’umore, antidepressivi, ansiolitici e alcune categorie di neurolettici con scarsi effetti collaterali. Si parla di terapie mirate e personalizzate, cioè la terapia pur seguendo le indicazioni internazionali viene creata su misura per il paziente. Bisogna ai farmaci associare una psicoterapia da una a tre volte alla settimana a seconda della gravità del disturbo. Le maggiori difficoltà si riscontrano in età evolutiva in quanto tali pazienti faticano ad accettare la patologia con le caratteristiche che la contraddistinguono. La difficoltà è quella di abituarsi a convivere con sbalzi dell’umore e con dei ritmi che fanno sentire rallentati. Il percorso di psicoterapia consente di curare i sintomi, di acquisire consapevolezza del funzionamento della propria mente, di fare attenzione al primo segnale di innalzamento dell’umore verso la ipomaniacalità e l’arrivo della depressione. Il paziente pertanto può pianificare la propria vita, lo studio, il lavoro, gli affetti, i rapporti sentimentale e le amicizie. Insita nella psicoanalisi è la peculiarità di veicolare la capacità di riflettere su se stessi e sulla propria condizione esistenziale.
Anche i bambini possono trarre giovamento dalla psicoterapia. Infatti gli studi scientifici hanno dimostrato che nei bambini con familiarità per il disturbo bipolare di tipo 1 e/o 2, è più semplice riconoscere i sintomi della patologia e possono essere dunque meglio aiutati dai familiari stessi. La famiglia infatti svolge un ruolo fondamentale nella vita di ognuno. È fondamentale farsi carico anche dei genitori, supportarli nel percorso di terapia dei loro figli, alleggerirne le preoccupazioni, insegnando loro a riconoscere i primi sintomi, a mantenere un clima sereno in casa, a cercare di condurre una vita normale, convivendo con i disturbi che si possono ripresentare. Questo è un impegno forte sul piano emotivo e psicologico per tutta la famiglia. Vanno acquisite nuove strategie e una visione differente dell’esistenza per affrontare le difficoltà.

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