Suggerito da Streusa Maybe l’argomento del #MercoledìdiBabette mi riguarda da vicino. Anzi dire da vicino è dir poco. Fiera del fumetto sì o no? Dedicata al cosplay sì o no? In sintesi, eventi come LuccaComics&Games sono utili per noi scrittori?

Bene, signori miei, posso dire in sintesi che sì, sono molto utili a patto che abbiate romanzi adeguati al target di riferimento. Risposta evasiva? Tutt’altro.

Cosa va analizzata soprattutto? L’utenza media, come sempre; e chi va alle fiere del fumetto? Chi mi risponde “lettori di fumetti” lo picchio, ahahah. No, in realtà sì, lettori di fumetti, ma anche di tutto quel mondo che ruota attorno al fumetto e, nel caso di Lucca, anche videogiocatori, appassionati di cartoni animati, di fantascienza, di serie televisive, di cinema per ragazzi, Horror e fantastico. Inoltre, i cosplayers coloro che si travestono e interpretano i loro personaggi favoriti.

Basta così? No, nel caso di Lucca anche gli amanti del Giappone. Per questo vanno analizzate le tematiche offerte da queste manifestazioni e va capito se il proprio romanzo è adatto ad essere presentato in fiera. Da qualche anno a questa parte oltre a un banco (uno, era solo uno!) che vendeva libri di fantascienza, si sono affiancati altri stand di romanzi fantasy molto stile “Hunger Games”… Per poi veder arrivare anche La Nave di Teseo e la Tunuè che da fumetto “d’élite” adesso pubblica anche romanzi, appunto.

I propri testi vanno valutati attentamente. Sì, ci sono milioni di fumetti romance, ma presentare semplicemente un romance non è sufficiente. Troppo vago, troppo dispersivo. Un romance steampunk? Ecco che allora la cosa cambia. Un fantasy o un distopico? Molto bene, certo, oppure un romanzo ambientato nel paese di riferimento che “va per la maggiore” in fiera.

Le presentazioni spesso sono a titolo gratuito, quindi l’investimento – a parte il solito “spostarsi, pernottare e nutrirsi” – non è oneroso, ma lo è se si affitta un banco per la vendita. Più è grande la fiera più sarà costoso. Non ve lo dico neppure quanto costa a Lucca, tanto se non state già prenotando adesso per l’anno prossimo siete comunque in ritardo. La miglior cosa piuttosto è mettersi d’accordo con rivenditori locali, librerie locali che tengano il vostro romanzo, oppure dividere lo stand con altri, con MOLTI altri per la precisione. Serve? Serve, serve!

Io ho presentato Kaijin – L’ombra di cenere negli eventi ufficiali del Comics. Ero nel programma stampato che distribuivano e sul sito ufficiale. Mi han fatto presentare il libro in uno spazio ENORME (la chiesa sconsacrata di San Francesco a Lucca,, dove si tengono molti eventi di vario tipo) per pura fortuna (dovevo presentare in una stanza più piccola che però era utile per uno workshop) e mi hanno ripresa in diretta…. Essendo scrittrice “locale”, la tv di Lucca ha approfittato per dare la notizia in anteprima con un servizio anch’esso in diretta che era utile per aprire la settimana del Comics. Anche la Nazione, ovviamente su Lucca, ha dato la notizia.

Tutto questo ha fatto molto felice la Libreria Ubik dove avevo lasciato il romanzo per non dover affittare uno stand… Inoltre la titolare della Ubik mi ha anche fatto intervistare da una radio locale.

Le vendite sono andate benino, lo devo ammettere, ma soprattutto mi stanno fruttando notorietà di riflesso, perché col passaparola sono stata e mi stanno ancora invitando a un sacco di eventi collegati al Giappone.

Insomma, sì, queste cose servono, però lo devo dire richiedono tanta, ma tanta energia! Non mi lamento, però, visto che se mi aveste chiesto a febbraio che fine avrebbe fatto L’ombra di cenere vi avrei risposto “Non lo leggerà mai più nessuno”…

L’intervista su NoiTv

NO PER ELIRA PULAJ
Da appassionata di fiere del fumetto vi dico NO. Non mi piace che gli autori di libri si presentino a fiere simili. Penso sia come invadere un territorio. Esistono le fiere apposta. I vari Comix lasciateli per fumetti, videogiochi, GDR, cosplay e action figure ❤️
Scegliete una fiera dove l’attenzione del pubblico è inerente all’argomento, insomma, così riuscirete nello scopo di fare conoscere il vostro libro invece di stare lì tutto il giorno senza che nessuno vi si fili.

SÌ PER VELMA J. STARLING
Per la verità, fino a una ventina di anni fa le fiere del fumetto erano solo fumetto. Poi si sono aggiunti i Giochi Di Ruolo. Poi il cosplay. Poi i videogames. Poi le action figures. Poi i giochi di simulazione bellica. Poi i gadget. Poi la qualunque.
Dov’è il problema, se fra i tanti “poi” ci sono anche libri che, per generi e tematiche, sono affini ad altri dei tanti media presenti in fiera?