Uscita: 25 gennaio 2016
Lunghezza: 205 pagine
Editore: Self-publishing
Genere: Erotico contemporaneo, 1° libro della trilogia “Everything”
Prezzo: euro 2,99 (ebook)
http://www.amazon.it/Tutto-di-te-Laura-Gay-ebook/dp/B01B045ZWW/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1453674784&sr=8-1&keywords=tutto+di+te+laura+gay

Eva Massa è una ragazza come tante. Ha vent’anni, studia all’università, ha un ragazzo e una vita normale. Ma un giorno il suo mondo precipita insieme all’aereo su cui viaggiavano i suoi genitori: si ritrova orfana e con un mare di debiti da pagare. In suo soccorso sembra apparire dal nulla un miliardario inglese molto, ma molto sexy, che le fa una proposta scandalosa: trascorrere un week end a Londra, in sua compagnia, in cambio di cinquantamila euro.
Eva non vorrebbe cedere, ma come rifiutare un uomo come Brian Armitage: ricco, carismatico e con una voce in grado di sciogliere il Polo Nord? L’unico rischio è quello di innamorarsi perdutamente di lui.
Saprà Eva tenergli testa? E Brian è così come appare o nasconde degli inconfessabili segreti? Tutto di te è un romanzo erotico e romantico al tempo stesso, che appassionerà le lettrici che amano le storie d’amore con un pizzico di peperoncino.

Ringrazio Babette per avermi concesso questo spazio nel suo blog. Penserete che lo sto monopolizzando, prima con la presentazione de “La regina di ghiaccio” e ora con questo mio ultimo lavoro, ma Babette, si sa, ha un’infinita pazienza con noi autrici italiane. Dovremmo farle un monumento!

Dunque, “Tutto di te” è la storia di una ragazza genovese di nome Eva. Una ragazza come tante, in realtà. Studia all’università, ha un ragazzo troppo assente e un’amica un po’ pazza che con lei ha poco in comune, ma a cui è profondamente legata.

All’improvviso però il mondo di Eva precipita: i suoi genitori periscono in un incidente aereo e lei si ritrova sola e con un mare di debiti. Ma ecco apparire nella sua vita un uomo misterioso, dannatamente ricco e bellissimo, che le farà una proposta scandalosa a cui sarà difficile dire di no.

Mi è piaciuto parlare di Eva in questo romanzo. Forse perché ha molto di me, più di ogni altro personaggio uscito dalla mia penna. Eva è insicura, a tratti timida, con una grande paura della solitudine, al punto che finisce per legarsi a una persona totalmente sbagliata per lei, solo per il timore di restare sola, indifesa. È anche una grande sognatrice, con un unico desiderio: diventare una scrittrice famosa.

Brian al contrario è autoritario, sicuro di sé, abituato a ottenere sempre quello che vuole, ma anche capace di far sentire speciale la propria donna come nessun altro. In fondo, non si dice che gli opposti si attraggono? Be’, l’attrazione tra loro è indubbiamente palpabile fin dalle prime pagine. Questo è poco, ma sicuro.

Cosa posso aggiungere? Spero che questi personaggi piacciano anche a voi e che vi entrino nel cuore. E se volete un piccolo assaggio, vi regalo un piccolo estratto. Buona lettura!

OoO

Laura Gay ha pronto un regalo per noi!

LEGGI UN ESTRATTO…

Brian si strinse un asciugamano intorno ai fianchi e uscì dal bagno, i capelli che ancora gocciolavano sul pavimento. Non riusciva a smettere di pensare alla rossa della foto e non era da lui. Raramente una donna lo colpiva dritto al cuore.

Scosse la testa e afferrò un altro asciugamano per tamponarsi i capelli. Ancora non sapeva cosa gli fosse preso, contattandola su quel sito di appuntamenti. Le facili avventure non gli mancavano. Le donne si gettavano letteralmente ai suoi piedi e, se mai, il problema per lui era evitarle.

Una bassa risata gli sgorgò dalla gola mentre si avvicinava alla finestra della sua camera da letto, nell’appartamento a South Kensington. Fuori Londra era immersa in una calma innaturale. Era notte fonda, ma la città continuava a pulsare. Da lì, poteva scorgere le luci dei lampioni che costeggiavano gli eleganti marciapiedi e i villini a schiera, coi loro giardini ordinati. I fanalini di coda delle auto gli sfrecciarono davanti come fari nel buio.

Si scostò dalla finestra per indossare i pantaloni di una tuta. Infilarsi nel letto sarebbe stato inutile; tanto non sarebbe riuscito a chiudere occhio. Erano due notti che faceva sempre lo stesso sogno e si svegliava all’improvviso, sudato, ansante e in preda a una forte eccitazione sessuale.

Tutta colpa di quella donna: Eva Massa. La tizia dai fluenti capelli rossi che popolava i suoi sogni.  Aveva gli occhi di un azzurro intenso, grandi e contornati da ciglia lunghe e folte. La bocca invece era scarlatta, piena e carnosa. Una bocca che induceva alla lussuria.

Si passò una mano tra i capelli bagnati, cercando di darsi una calmata. Neppure buttarsi sotto il getto dell’acqua fredda gli era servito a placare i bollenti spiriti. Voleva quella bocca sulla sua, scoprire che sapore avesse. Ed era più di un mero desiderio. Era una necessità.

Cazzo, era veramente fottuto.

Eva Massa gli era entrata nel sangue fin dal primo momento in cui l’aveva vista sorridere dal monitor del suo portatile. E da allora non aveva avuto più pace. Tutto ciò a cui riusciva a pensare era che doveva essere sua. A qualsiasi costo.

Irrequieto, si lasciò cadere sulla poltrona di pelle e accese il computer per accedere al server di posta. Stentava a credere che lei non gli avesse ancora risposto. Quella era davvero la prima volta che una donna lo faceva aspettare, e lui non aveva mai avuto molta pazienza. Scorse l’elenco delle mail in arrivo. Nessun nuovo messaggio. Frustrato, afferrò il cellulare e compose il numero che aveva imparato a memoria. Eva rispose al terzo squillo, la voce assonnata e in preda al panico.

– Pronto?

– Ciao, Eva.

Silenzio.

– Chi parla?

– Brian Armitage. Mi spiace averla chiamata a quest’ora. L’ho spaventata?

Ancora silenzio.

– Non conosco nessun Brian Armitage.

Il fatto che non si ricordasse neppure il suo nome lo irritò. Inspirò, nel tentativo di controllare la collera. – Sono la persona che ha risposto al suo annuncio, ricorda?

– Quale annuncio?

Quella conversazione assunse una connotazione sconcertante. Brian strinse talmente forte il cellulare da temere di spezzarlo. – Quello sul sito di incontri. Avrei bisogno di un’accompagnatrice per il prossimo week end. Le ho scritto una mail, non l’ha ricevuta?

Udì un’imprecazione soffocata. Poi la voce di Eva, leggermente stridula, rispose: – Come ha avuto il mio numero?

Lui rise piano, sempre più incredulo. – Era nella sua scheda. – Cercò di dare alla propria voce un’intonazione calma e controllata, ma dentro di sé ribolliva d’impazienza.

– Io l’ammazzo.

– Prego?

– No, non ce l’ho con lei. Non può capire.

– Provi a spiegarmi.

Sentì un sospiro e per un attimo temette che Eva avrebbe riattaccato.

Dio, ti prego… non farlo.

Stentava a crederci. Sembrava tutto talmente assurdo! Eva lanciò un’occhiata di sfuggita alla sveglia posata sul comodino. Il display luminoso la informò che erano le tre di notte.

Cavolo, quel tizio l’aveva buttata giù dal letto. Doveva essere per forza uno psicopatico.

Però aveva una voce talmente sexy che per un attimo scordò ogni altra cosa e si lasciò incantare dal suo accento straniero. Si accorse con un briciolo di ritardo che lui era in attesa di una risposta e si schiarì la gola. – Non sono stata io a pubblicare quell’annuncio – esordì, il cuore che ballava una samba nel suo petto. – È stata un’amica. Santo cielo, è tutto così imbarazzante!

– Non capisco. Perché la sua amica avrebbe dovuto farle uno scherzo simile?

– Le avevo confidato il fatto di essere disperatamente al verde e lei ha pensato di darmi una mano in questo modo. Lo so, è un’idea folle. Anche perché io non sono il tipo di ragazza che… be’, ha capito.

Udì una risatina roca che le provocò un brivido caldo lungo la schiena. – Completi la frase, signorina Massa. Non si sentirà in imbarazzo con me? Ho letto la scheda che la riguarda, anche se è stata scritta dalla sua amica, e ho visto alcune sue foto. Ormai so abbastanza su di lei, non crede?

La temperatura si alzò di qualche grado ed Eva fu certa di essere diventata rossa in viso. Per fortuna lui non poteva vederla! – Oddio, che razza di foto ha diffuso quella pazza? No, non me lo dica. Non voglio saperlo.

Lui rise di nuovo. – Niente di particolarmente indecente. Nelle foto aveva indosso un bikini azzurro con dei fiorellini bianchi. Piuttosto virginale, direi. Ma sufficientemente sexy da farmi desiderare di vederla nuda.

A quel punto Eva fu certa di andare a fuoco. Si sventolò con la mano, nell’inutile tentativo di tornare a una temperatura normale. Ma cos’era la normalità quando c’era di mezzo un uomo come quello? Decise di cambiare argomento, riportando il discorso su binari più sicuri. – Parla molto bene l’italiano per essere inglese.

– Parlo fluentemente cinque lingue, signorina Massa.

Eva restò a bocca aperta. – Ha detto cinque lingue?

– L’ho impressionata?

– Alquanto.

– Tanto da decidere di prendere un aereo per trascorrere con me il prossimo week end?

Perché aveva una voce tanto ipnotica? Eva si ritrovò sul punto di accettare e sarebbe stata una vera pazzia. – Non posso – disse in un bisbiglio, agitandosi nel letto. – Come le ho detto prima, io non sono il tipo di ragazza che vende il proprio corpo al miglior offerente. Mi dispiace, ma dovrà scegliere un’altra accompagnatrice su quel sito.

– Io non voglio un’altra. Voglio lei.

Le sue parole le provocarono un nodo allo stomaco. Non per la frase in sé, ma per il modo in cui l’aveva pronunciata. Brian Armitage era decisamente un uomo pericoloso.

– Senta, Mr. Armitage, probabilmente la mia amica non l’ha scritto in quella dannata scheda, ma io sono fidanzata.

– Mi dica quanto vuole.

– Che cosa? Forse non sono stata chiara…

– Cinquantamila euro possono bastare?

Eva fu sul punto di cadere dal letto. – Lei è pazzo. Da legare.

Come se non l’avesse neppure sentita, lui continuò: – In più soldi extra per il viaggio e per ogni sua necessità.

La propria volontà cominciò a vacillare. Non tanto per il denaro offertole, sebbene ne avesse davvero bisogno. Piuttosto per il fascino che quell’uomo esercitava su di lei. Era come una calamita che l’attirava con una forza inaudita. Ciononostante si ritrovò a rispondere: – Senta, Mr. Armitage, perché sta facendo tutto questo? Voglio dire, uno come lei non ha bisogno di offrire tutti quei soldi a una ragazza insignificante come me. Sarà abituato a donne di classe, eleganti e bellissime.

– Lei non può davvero credere di essere insignificante. È a caccia di complimenti?

– Cosa? No, davvero.

– Allora mi ascolti: le offro cinquantamila euro, spese extra e viaggio pagato, senza che si senta obbligata a fare nulla contro la sua volontà. Trascorrerà il week end in mia compagnia, ma sarà lei a decidere se venire a letto con me oppure no. Accetta?

Eva si mordicchiò l’unghia del pollice, la mente in fermento. – Avrò i soldi anche se non farò sesso con lei?

– Esattamente.

– Dov’è il trucco?

– Niente trucco. Farò redigere un contratto dai miei avvocati e glielo farò avere via e-mail. Cosa mi risponde?

Eva sapeva che si stava cacciando in un grosso guaio, ma una vocina dentro di lei continuava a sussurrarle che quella era la sua occasione e che non poteva lasciarsela scappare. – Non posso decidere così su due piedi – si sentì rispondere, come se la voce provenisse da molto lontano. – Si tratta di una scelta troppo importante.

– Okay. Ci pensi con calma e poi mi dia una risposta. Le auguro una buona notte, Eva.

Una buona notte. Sicuramente non avrebbe chiuso occhio.

Il click della comunicazione appena interrotta le lasciò addosso una forte inquietudine.