Sarah MacLean S., Lady per sempre

The Rules of Scoundrels, Volume IV

Classic 1159 – Mondadori

“Sensualità e umorismo per un romanzo imperdibile.” Booklist

Lady Georgiana Pearson ha inseguito giovanissima un sogno d’amore presto tramontato, che però le ha lasciato l’adorata figlioletta Caroline. Da allora Georgiana, affrancata dalle illusioni della passione, ha costruito nell’ombra un’esistenza molto particolare, il cui segreto è gelosamente custodito. Ma per il bene di Caroline, Georgiana si vedrà costretta ad affrontare ancora una volta il disprezzato ton per procurarsi un marito di facciata. E Duncan West, il famigerato direttore del foglio scandalistico che l’ha messa in quella delicata situazione, sembra avere una proposta per farle raggiungere il suo obiettivo…

Note: Con LADY PER SEMPRE (Never Judge a Lady By Her Cover) si conclude la serie “Rules of Scoundrels”, che ha come protagonisti quattro aristocratici esiliati dall’alta società.

I romanzi precedenti della serie, UN IRRESISTIBILE FURFANTE (A Rogue by Any Other Name), LA COLPA E IL DESIDERIO (One Good Earl Deserves a Lover) e UNA VERITA’ PER IL DUCA (No Good Duke Goes Unpunished), sono già stati pubblicati nella collana I Romanzi Classic – nr. 1104, 1131 e 1147 rispettivamente.

Ambientazione: Inghilterra, 1823-1833.

Tutto sommato, buono * * * *

Solo la MacLean poteva avere la presunzione di immaginare un doppio travestimento e di farlo passare per verosimile. Impresa decisamente impossibile. Non che una donna non possa con il trucco giusto e una parrucca passare per un’altra: basta guardare Marlene Dietrich in Testimone d’accusa. Ma certo il travestimento non può reggere per anni e addirittura a distanza ravvicinata. Lo stesso vale per l’identità di Chase che all’Angelo caduto in troppi conoscono. E, come si sa, per mantenere un segreto già due persone sono troppe. Non parliamo poi del finale “all’americana”!

E tuttavia sono costretta ad ammettere che la storia d’amore regge e le scene erotiche sono convincenti e suggestive. La quarta stella è per loro.

Roberta Ciuffi, Il visconte nero

Self-Publishing

Devonshire, 1852. È passato un anno da quando Lady Farleigh è morta cadendo dalla scogliera. La versione ufficiale parla di suicidio, ma molte voci girano su suo marito, Lord Farleigh, il cui comportamento folle e selvaggio in quell’ultimo anno gli è valso i nomignoli di Black Tom, il visconte nero, il visconte maledetto. E ha fatto puntare su di lui i sospetti per alcune feroci aggressioni ai danni di donne della zona.

Annabelle Trenton è una famosa sensitiva di Londra, qualcuno dice possa evocare gli spiriti. E quando Lord Wadelton e Lady Lydia, fratello e sorella della defunta Lady Farleigh, le propongono di andare nel Devonshire per cercare di scoprire cosa stia succedendo al loro cognato, lei accetta. Annabelle proviene dagli slums di Londra, è cresciuta in un orfanotrofio dove la sua gemella è morta. Non è mai uscita dalla città e accetta la strana proposta dei suoi clienti come un’avventura. Dovrà cercare di penetrare nelle emozioni di Lord Farleigh, comprendere le ragioni della sua apparente follia e, se possibile, tentare di guarirlo.

Sempre che non sia stato lui a uccidere sua moglie e aggredire le donne di Lyncombe Dale… Cosa che Annabelle spera con tutto il cuore non abbia fatto. Perché in quella terra per lei sconosciuta, non ha scoperto solo cosa significhi l’amore per la libertà, il cielo aperto e il mare, ma anche quello per un uomo. L’unico sentimento che la più famosa sensitiva di Londra non era mai riuscita a comprendere. Prima di allora.

Fra giallo e paranormale * * *

Ho sempre qualche difficoltà con i romanzi corali e in particolare con quelli gialli, in cui, ovviamente, l’autrice cerca di depistare chi legge. Per cui fino alla fine ho stentato a memorizzare i vari personaggi e ad immaginare il ruolo che potevano avere avuto nella morte di lady Farleigh. Cosa a cui per la verità sono abituata. Finale in due tempi (uno per il giallo, uno per la storia sentimentale).

Carino.

Linda Castillo, Il suo ultimo respiro

Timecrime

Era una notte piovosa quella in cui un padre amish tornava a casa con i suoi tre figli, quando un’auto impazzita materializzatasi dal nulla piomba a tutta velocità su di loro.
Quello che in un primo momento sembra un tragico ma ordinario incidente stradale, assume un significato più sinistro quando è chiaro che l’impatto non è stato colposo. Ma chi poteva aver motivo di uccidere un diacono amish e due dei suoi figli? Rimangono a piangerli una vedova e un ragazzo che si aggrappa alla vita nel reparto di terapia intensiva di un ospedale, incapace di comunicare. È lui l’unico testimone di quanto accaduto quella maledetta notte.

Mentre cerca di risolvere il caso, il capo della polizia Kate Burkholder capisce di non dover stanare un pirata della strada ubriaco, ma un killer a sangue freddo nascosto tra gli abitanti di Painters Mill.
Ha inizio un viaggio agghiacciante nei più oscuri meandri del cuore umano, che metterà in discussione tutto ciò in cui Kate ha sempre creduto.

Niente di che * * *

Non sono un’esperta di gialli e difatti, a differenza di tanti altri lettori, la soluzione mi ha sorpreso. E non una volta ma due.

La trama, però, mi pare debole e inverosimile: se si vuole uccidere qualcuno, è evidente che il sistema usato qui non ha quasi nessuna possibilità di riuscita.

Anche in assenza di una wonder woman come Kate.

Le recensioni de L’Artiglio Rosa (Maria Teresa Siciliano-Matesi)