Sarà forse il periodo natalizio oppure questa natura così fredda, ma allo stesso tempo affascinante, a destare in me sensazioni discordanti su ciò che realmente s’agita fra i sottili fili d’erba d’un giardino cittadino o nella caduta della pioggia, o ancora in quel fiore solitario che rimane in balia del traffico più soffocante: unico e solo spettatore di una realtà in continuo movimento. Ed è così che, in una di queste mattine, tutte uguali alle altre, scovo nella mia libreria un sottile libricino, con un ramo in copertina, una foglia alla sua estremità e il bianco intorno. Il titolo è “Istanti – Descrizione di un attimo fra Parole e Immagini”. Lo apro, come se fosse la prima volta, lo sfoglio, ed è subito luce. Sì, proprio quella luce, quel chiarore che caratterizza la poesia haiku nella sua immediatezza, quella sua principale caratteristica di fotografare la realtà in un suo semplice istante, né un attimo prima, né un attimo dopo. Non a caso l’autrice, Gaia Rossella Sain, scrive nell’introduzione “”.

Non è un caso che questo libricino sia nato come fusione fra due arti, ed esattamente all’interno di una mostra. Il progetto ha visto diciassette scatti di due fotografi operanti in Friuli Venezia Giulia, Andrea Campodonico e Benedetta Folena, e altrettanti haiku della stessa Sain. Una mostra itinerante inaugurata il 18 giugno 2015 a Gorizia presso i locali del winecafè Al Cantuccio (corte S. Ilario), allestita fino al 30 luglio. Finalmente l’Arte incontra una dimensione sinergica in cui parola e immagine generano un linguaggio descrittivo unico nel suo genere.

La forza dei singoli testi sarebbe nulla senza la fotografia che li compendia, creando per l’occasione un costrutto artistico di grande efficacia. A far da padrona è la Natura, vista, come detto, da angolazioni diverse secondo un’ottica tipicamente “orientale”, in cui il soggetto e l’oggetto diventano un tutt’uno, aderendo così al canone haiku dell’Impersonalità (vuoti sentieri – / spettri dimenticati / d’antico gelo).

Istanti si divide fra momenti prettamente contemplativi e altri più gioiosi, in cui la Natura si rivitalizza e attiva un processo di trascendenza che immancabilmente coinvolge il lettore e lo invita a riflettere, a completare quella parte “mancante” che lo haiku predispone con preordinata saggezza; prepara il terreno per una condivisione estatica senza pari, un’intima fusione di significati, di essenze (soltanto un salto / oltre nebbie salmastre – / echi d’estate).

In conclusione, un lavoro che ben statuisce le caratteristiche peculiari della poesia giapponese haiku e il suo duraturo sposalizio con un’altra Arte che è la fotografia.

Gaia Rossella Sain, classe 1987, nasce e cresce in Friuli Venezia Giulia. Da anni impegnata nella ristorazione, oggi lavora al resort “La Subida” di Cormons, nel cuore del Collio.
I suoi primi testi poetici vengono inseriti nel 2014 nell’antologia “Cervo Bianco” curata da Fabrizio Corselli, alla quale fanno seguito segnalazioni e premi a concorsi nazionali, letture e reading di poesia.

Oltre alla poesia, si dedica alla scrittura di haiku: viene selezionata fra gli autori della collana Hanami (Edizioni della Sera) per i volumi Primavera (2015) e Estate (2016).
Fra gli altri progetti, nel 2015 combina l’arte dello haiku a quella della fotografia in una mostra itinerante dal titolo “Istanti”. “Di Nuvole e Lontananza” (ed. Culturaglobale 2016) è la sua prima raccolta poetica.

Per informazioni sul Progetto Istanti

Email: gaiasain@yahoo.it

La Rubrica di Fabrizio Corselli