Da anni sono un’appassionata fotomatrice e faccio parte di un circolo, il Gruppo Fotografico 38 (ex Sezione Fotografica G.G. Bronziero) che ha sede a Badia Polesine (RO) e che inserisce nelle proprie attività anche l’organizzazione di eventi legati alla fotografia. In linea con questa scelta, giovedì 20 giugno abbiamo ospitato nel chiostro dell’antica Abbazia della Vangadizza, complesso storico di grande valore, il fotografo Milko Marchetti, un’eccellenza italiana nell’arte di ritrarre la natura.

Professionista di fama internazionale, dieci volte campione del mondo,  insignito di onorificenze e titoli di merito che lo qualificano come artista fotografico di alto livello, Marchetti, oltre a collaborare con diverse riviste ed enti nazionali e internazionali, organizza workshop  in giro per il mondo. Il viaggio è una parte essenziale della sua attività di attento osservatore della natura, abituato a scattare centinaia di foto pur di trovare l’immagine più giusta, armoniosa ed efficace.

Nel corso della serata, abbiamo assistito a una serie di mini proiezioni su soggetti specifici come i fenicotteri o gli orsi, ma anche imperniate su luoghi suggestivi, sia del nostro paese come l’altopiano del Cansiglio, che sparsi in giro per il pianeta come l’Islanda, l’Africa o il Pantanal, una regione del Brasile. L’autore è solito strutturare le sue proiezioni in questo modo, evitando di saturare gli spettatori con lunghe visioni. Ogni gruppo di immagini è preceduto da brevi premesse e seguito da eventuali domande da parte del pubblico, invitato a essere partecipe proponendo le proprie curiosità.

I servizi fotografici di Marchetti sono frutto di ore e ore di appostamenti, spesso in condizioni atmosferiche ostili, oppure di innumerevoli viaggi nello stesso luogo, allo scopo di coglierne tutte le sfumature. Niente sfugge al suo obiettivo: uccelli che intrecciano appassionate danze d’amore, oppure  predatori nascosti nell’ombra in attesa della loro vittima. Riesce a sorprenderci con ampi cieli stellati così come con immagini quasi completamente buie, attraversate da lame di luce dove appare un profilo, uno sguardo, un’ombra che racconta un istante, ma anche un intero mondo.

L’artista sa interpretare quanto ci circonda nella sua immensità e nei suoi dettagli. Con occhi attenti e attrezzature di alto livello riesce a trarre suggestioni sia dalla violenza di due orsi che si scontrano con ferocia sia dal delicato dettaglio di un fiore di campo. Nelle sue mani un tramonto può essere una pennellata di braci roventi sopra gelide acque, un filo d’erba può trasformarsi in un delicato ricamo nel tessuto della natura.

E, nel momento in cui i nostri occhi sono ancora affascinati dalle immagini fotografiche, Milko Marchetti sfodera un’altra sua abilità: i video in slow motion, una particolare tecnica di ripresa che consente di vedere al rallentatore movimenti che l’occhio umano potrebbe cogliere solo come azioni troppo veloci e sfuggenti.
Nell’incanto di un bosco le cui foglie si muovono nella brezza, di uno stormo di uccelli che si lanciano attraverso il cielo, di un insetto che vola di fiore in fiore, si rinnova la meraviglia.

Una serata piena di magia, che tutti noi ci auguriamo di poter ripetere.

Grafica della locandina di Idana Casarotto.