Due uomini si scoprono fragili e irrilevanti a confronto con le forze scatenate della natura.
Due uomini diversi fra loro, che devono decidere se scontrarsi o sostenersi, ignorarsi o tentare insieme di raggiungere una salvezza forse impossibile.

Infiniti sono i sentieri della montagna. Quelli di Pier e Lothar si incontrano quando una furiosa tormenta li intrappola fra le mura d’una baita solitaria. Il pianoro immenso tutt’intorno diventa la prigione dei due uomini e la bellezza sfolgorante che li circonda assume il volto della paura, mentre la neve cresce, i soccorsi non arrivano e la disperazione si fa strada.
Di fronte all’inverno della montagna, la presunta superiorità degli umani sulla natura viene d’un tratto ridimensionata, i ruoli si invertono e le certezze si frantumano.
Quando tutte le regole ordinarie della vita sono messe in discussione, quanto sappiamo davvero degli altri e di noi stessi?

Titolo: Quei giorni d’inverno.
Autore: E.C. Bröwa.
Genere: narrativas italiana contemporanea.
Editore: Self-Publishing.
Prezzo: euro 20,99 (copertina rigida); euro 12,99 (copertina flessibile); euro (eBook).
Per acquistarlo: fate click QUI.
Trovate foto dei luoghi che hanno ispirato questa storia sul sito dell’autore.

La montagna, soprattutto in inverno, ha un’aura magica che la rende irresistibile per chiunque. Il manto bianco che ricopre le alture e adorna di festoni di ghiaccio alberi e case sembra preludere a una festa che verrà.

A volte, però, quell’aura può nascondere un pericolo subdolo, una tragedia. E quanto accade a due uomini, estranei l’uno all’altro: una tormenta imprigiona in una baita sperduta Lothar e Pier. Impossibile muoversi; impossibile chiedere aiuto. I due si trovano senza difese rispetto alla natura che li sovrasta e che sembra chiedere le loro vite.

Giorno dopo giorno, mentre le poche provviste si esauriscono e il gelo penetra nelle ossa e nella mente, la disperazione sembra impadronirsi dei due malcapitati. Tutte le loro certezze si sgretolano sotto i colpi di un destino crudele. Le risorse che la tecnologia mette loro a disposizione nulla possono in quel frangente. Che fare, quando la fine sembra vicina?

Su questa base, l’Autore costruisce un’avventura che si apre a un’esperienza psicologica di grande spessore. L’introspezione cui sono costretti Lothar e Pier mette a nudo il carattere dei due uomini, sottolineandone la presa di coscienza: l’uomo, pur con tutti i suoi gingilli tecnologici, è poca cosa di fronte alla Natura.
Come si concluderà la storia? La salvezza arriverà, o l’inverno si chiuderà sulle speranze dei due prigionieri nella baita?

E.C. Bröwa vive in montagna, nel paese dove da generazioni è radicata la sua famiglia. Scrive romanzi che raccontano natura e persone delle sue terre, le montagne da cui l’autore trae idee, ispirazione e storie, sia quelle più realistiche sia quelle frutto dell’immaginazione, tutte accomunate dall’incantevole bellezza e dalla forza vitale che contraddistinguono le Terre Alte.
Ha iniziato a pubblicare nel 2019.