Noncurante della tempesta ormonale che sta imperversando dentro
di me, Cristian si sdraia sul divano e mi fa cenno di sedermi al suo fianco.
        Prendo un bel respiro e una generosa
dose di crema e, appena appoggio la mano sulla sua pelle, sussultiamo entrambi.
        «Ah! È freddissima!» esclama
rabbrividendo.
        «Adesso passa…» mormoro mentre la
mia mano da sola inizia ad accarezzargli la schiena. Ben presto sotto il mio
palmo si sprigiona una piacevole sensazione di calore che si irradia lungo il
mio braccio e mi riempie tutta.
        Ehi, sei un medico, non una
massaggiatrice erotica! mi sgrida prontamente quell’impicciona della vocina.
        «P-però non ho ancora capito perché
ti sei buttato dallo Skyfall» indago, per cercare di non pensare a quello che
sto facendo.
        «Perché un gruppo di ragazze
assatanate volevano abusare della mia virtù.» Mi sorride di sbieco, con la
bocca schiacciata dal cuscino.
        «Ancora una volta la tua identità è
stata rivelata, Signor Wayne?»
        «Sì, e non ce la faccio più!»
sbuffa. «È una maledizione.»
        «Ancora problemini giù in basso con
Mr Grei?» chiedo.
        «Problemini?» Cristian sgrana gli
occhi. «Mr Grei ha abbassato la serranda da un sacco di tempo, ormai, e non
pare nemmeno intenzionato ad accettare trattative con i sindacati.» Sospira,
amareggiato. So quanto questa cosa lo turbi e, sebbene ‒ purtroppo ‒ non mi
riguardi «direttamente», cerco di essergli di conforto.
        «Te l’ho detto: dovresti andare da
quel mio amico psichiatra. Hai fatto migliaia di analisi ed è tutto okay,
quindi il problema è solo nella tua testa!»  cerco di tranquillizzarlo.
        Cristian si solleva sugli
avambracci. «Dottoressa Stasi, mi consenta di dissentire…» Mi sorride beffardo
e poi prende uno sbuffo di pomata che fuoriesce dal tubetto che sto stritolando
e lo posa sul mio naso.
        Ride, ed è l’uomo più bello io abbia
mai visto.
Titolo: L’importanza di chiamarsi Cristian Grei.
Autrice: Chiara Parenti.
Genere: Rosa contemporaneo.
Editore: Rizzoli, Collana YouFeel, 14 febbraio
2015.
La mia
valutazione: quattro stelline.
L’amore è un gioco. Ti va di giocare?
Cristian Grei ha trentadue anni e
una sola, acerrima nemica: E. L. James, che con le sue 50 Sfumature gli ha
rovinato la vita. Certo, se abiti in un piccolo quartiere vicino a Prato, fai
il becchino nell’agenzia di onoranze funebri di famiglia e vivi ancora con tuo
padre, tuo fratello e un cane onnivoro che mangia qualsiasi cosa, avere un nome
pericolosamente simile a quello dell’amatore più infuocato di tutti i tempi,
che si sposta in elicottero ed è a capo di un’azienda leader mondiale, può non
essere proprio un vantaggio. Anzi. Appena sentono il suo nome, le donne vedono
in lui l’incarnazione in 3D delle loro più recondite fantasie erotiche e
partono all’attacco, sottoponendo il povero Cristian Grei a vivere incresciose
e imbarazzanti situazioni e a convivere con una costante, fastidiosissima ansia
da prestazione. Perché il termine di paragone è troppo elevato e il confronto
inevitabile.
Per fortuna che al suo fianco c’è la
sua migliore amica Little Tony (Antonella), la sola in grado di tenere a bada
le sue mille ansie e ad amarlo per quello che è realmente. Ma Cristian Grei
riuscirà a capirlo? Ma soprattutto, alla fine, sarà “pronto a riceverla”?

Vi ricorda qualcuno? Ecco, non è precisamente quel
figo paranoico di Christian (notata l’H?) Grey (notata la Y?), alle prese con
la sua Stanza dei Giochi. Beh, anche Cristian (senza l’H, l’avete notato?) ha
una stanza simile, ma l’ha riempita con la Play Station e tutte le diavolerie
che gli servono per inventare giochi spassosissimi per appassionati.
A parte i giochi (no, niente frustini e
sculacciatori), Cristian (sempre senza l’H) lavora nell’impresa di famiglia.
Finanza internazionale? No. Edilizia? Nemmeno. Cantieri navali? Neanche.
Allora, cosa fa ‘sto Cristian senza l’H?
Cristian Grei fa il becchino. Insieme a papà e al
fratellone gestisce una florida impresa di pompe funebri. Odia in modo
virulento E. L. James che accusa di avergli rovinato la vita, facendo sì che
torme di donne sbavino per lui (non avrà le manette, ma vi assicuro che è molto
carino). È ipocondriaco e, quindi, abbonato al Pronto Soccorso dell’Ospedale di
zona. Dove –udite! Udite!- incontra l’altra metà della mela. Little Tony. Come?
Che dite? Un romance M/M? Cosa mai ve lo fa pensare? Ah, Little Tony. No: lei è
Antonella Stasi, anzi la dottoressa Stasi. Che lo cura per un immaginario
infarto e lo fa suo per tutta la vita.
Ok, abbiamo finito. Come, siamo a pagina 32, direte
voi. Mi tocca andare avanti, uffa e io che pensavo di andarmene in piscina a
farmi torturare da Gestapo (l’istruttrice di aquagym!).
Per QUATTRO anni i due fanno finta di essere amici.
Ed è una faticaccia, ve l’assicuro. Finché non arriva il momento cruciale: lei
lo ama e crede che lui non l’ami. Lui l’ama e crede che lei non l’ami. Insomma,
un casino (si può dire “casino” in una recensione?) infinito. Patatrac, tutto
va a donnine di facili costumi. Fine della storia.
Ah, ah, ah… ci siete cascati!
Non è vero. Dai, Chiara Parenti non ha un cuore di
pietra. Lo sappiamo tutti che è uno “zuccherino”! Atroce gioco di parole per la
solita marchetta pubblicitaria (vedere link sotto).
Lieto fine assicurato: L.F.D.O.C.G. (Lieto Fine a
Denominazione d’Origine Controllata e Garantita, come i vini da urlo).
Come al solito, Chiara Parenti ci delizia con una
storia romantica, ironica, un tantino erotica e molto emozionante.
Esce per san Valentino. Non perdetevelo.
Chiara Parenti la trovate anche QUI:
“Con un poco di zucchero”
“Tutta colpa del mare”