Thea Harrison, Deus Machinae

Ciclo delle Razze Antiche, Volume V

Triskell Edizioni

Prima di incontrare Dragos, Pia Giovanni, mezza umana e mezza wyr, era sola e in fuga. Adesso ha un compagno, è incinta, e si sta dirigendo verso sud per riparare il fragile rapporto tra i wyr e gli elfi. Stare lontana da Dragos è doloroso, ma per il bene del territorio wyr devono capire come riuscire a essere compagni ovunque, non solo in camera da letto.

A New York, Dragos presiede ai Giochi delle Sentinelle ed è preoccupato per la sua compagna, ma sa che trovare due nuove sentinelle è essenziale per mostrare al resto delle Antiche Razze quanto forte e brutale possa diventare il territorio wyr.

Durante lo svolgimento dei giochi, però, i negoziati di Pia con gli elfi subiscono una svolta pericolosa, mettendo a dura prova il suo legame con Dragos e minacciando tutto ciò che hanno di più caro.

Nella media di un fantasy * * *

Il fantasy non è, diciamo, il mio genere rosa preferito: troppi personaggi, troppi intrighi, troppe battaglie, tutta roba che mi confonde molto e spesso sfiora anche il ridicolo, a causa della necessità di mischiare il quotidiano e il “meraviglioso”. Il primo titolo delle Razze antiche mi aveva invece proprio entusiasmato, forse perché Dragos e Pia mi apparivano un’accoppiata vincente: entrambi con poteri fuori dal comune (non solo lui, ma anche lei, si scopriva) dovevano arrivare ad una intesa nuova, che si esprimeva nella capacità di Dragos di apprendere ed usare l’espressione “per favore”. Questa è ancora la caratteristica migliore pure di questo volume: la ricerca di equilibrio di una coppia sul punto di diventare una famiglia nel senso più ampio della parola, grazie all’arrivo del “fagiolino”.

Molto di meno mi ha interessato tutto quanto riguarda poteri sovrumani, intrighi, rivolte e guerre vere e proprie: uno sfondo che occupa la maggior parte delle pagine e che, al mio solito, mi ha un po’ annoiata. Certo il quadro generale è piuttosto drammatico e probabilmente diventerà più efficace nei volumi successivi.

Lisa Marie Rice, Vendetta di mezzanotte

Serie Men of Midnight, Volume I

Mondadori, Extra Passion 83

Morton “ Jacko” Jackman è un ex Seal della Marina, imponente nel fisico, di certo non famoso per il suo romanticismo: un teppista del Texas che ha imparato l’autodisciplina arruolandosi. Eppure, nonostante anni di addestramento, non ha la minima idea di come affrontare Lauren Dare e non sa controllarsi di fronte a lei. Jacko frequenta il suo corso di disegno, scoprendo l’arte e innamorandosi in segreto. Ma c’è qualcosa di strano negli occhi della ragazza… Erede dell’ingente patrimonio del patrigno, Lauren è costretta a vivere nascosta, minacciata dal cugino Jorge, tossico e psicopatico. Il pericolo, però, a un tratto si fa reale, e Jacko le giura di difenderla a ogni costo, dopo un’improvvisa notte di passione…

Note: VENDETTA DI MEZZANOTTE (Midnight Vengeance) è il primo romanzo della serie “Men of Midnight”, direttamente collegata alla trilogia “Midnight” già pubblicata in precedenza nella collana I Romanzi Extra Passion, e che comprende MEZZANOTTE È L’ORA (Midnight Man), MEZZANOTTE ARRIVERA’ (Midnight Run) e A MEZZANOTTE UN ANGELO (Midnight Angel).

La serie “Men of Midnight” proseguirà con “Midnight Promises”, di prossima pubblicazione.

Ambientazione: America, Stati Uniti, oggi.

Passione e azione * * * *

Romantic suspense con le caratteristiche tipiche della serie, anche se mi pare che si vada accentuando l’aspetto romantic. Per lungo tempo il cattivo di turno mi è sembrato personaggio più riuscito rispetto al protagonista, svantaggiato dalle origini poco acculturate e dal carattere chiuso. Ma naturalmente il finale, efficace e adrenalinico, è tutto di Jacko, che finisce per diventare un incrocio fra Superman e Godzilla, considerata la quantità di sangue che perde senza morire. Ma anche Lauren non manca di fare la sua parte.

La conclusione definitiva, però, è piuttosto frettolosa: probabilmente ci sarebbero volute una cinquantina di pagine in più.

Stampa un po’ sciatta.

Eliza Wilkins / Miriam Formenti, L’ereditiera 

Self-Publishing

“Mi chiamo Stephanie Griffiths e faccio la geisha. Rido quando quegli idioti raccontano barzellette stupide, ascolto in silenzio quando mi parlano del loro lavoro e annuisco sempre, anche quando trattano argomenti che nemmeno conosco e di cui non m’importa nulla…”

Respinta dal padre ancor prima di nascere e abbandonata dalla madre in un istituto londinese, Stephanie ha soltanto due sogni: diventare un’artista famosa e incontrare il principe azzurro. A ventisei anni, tuttavia, non ha ancora conosciuto nessuno degno di quel nome, e per mantenersi è costretta a fare numerosi lavori saltuari, compreso quello che la imbarazza di più: l’accompagnatrice.
Durante una serata organizzata dall’agenzia per cui lavora, incontra l’uomo dei suoi sogni. Sean Rogers è l’incarnazione del suo ideale maschile: affascinante e raffinato, ma ben presto lei scopre che dietro l’interesse dell’uomo, che ha richiesto la sua compagnia, si nasconde una motivazione personale e che, prima di morire, quel padre che l’ha sempre ignorata l’ha nominata erede del suo patrimonio miliardario.

Stephanie si ritrova improvvisamente nella lista delle ereditiere più ricche di Manhattan. E mentre prova ad adattarsi al suo nuovo ruolo e affronta i parenti americani, che la considerano soltanto una bastarda, si chiede se Sean sia il principe azzurro dei suoi sogni o un cacciatore di dote…

Una favola moderna * * * *

Romanzo breve molto carino, con al centro una nuova cenerentola che trova tutto (denaro, famiglia, amore) sia pure attraverso molte difficoltà. E ci mancherebbe altro!

P.S. C’è una bella scena di sesso, ma, come al solito, io non posso fare a meno di chiedermi: l’avranno usato il profilattico? L’autrice glissa signorilmente, ma voi ragazze restate con i piedi per terra e attenti all’Aids!

Le recensioni de L’Artiglio Rosa