Il questore ha chiesto al commissario Antonio Mariani di indagare su alcune lettere minatorie indirizzate a Claudio Corani, noto imprenditore genovese e unico proprietario della C&C. Non è un incarico, ma un “favore personale”. Mariani accantona l’irritazione e incontra Alberta, la moglie di Corani, perché è stata lei a rivolgersi al questore. Sente anche Stefania Costanzi, la segretaria dell’imprenditore, che è stata la prima a leggerle. Sembra che le minacce siano la conseguenza di un incidente in cui, nell’autunno, ha perso la vita Franco Ratto, un giovane camionista appena assunto. Inutilmente Mariani cerca di parlare con Corani: l’uomo è irreperibile da giorni. Insiste con Alberta perché sporga regolare denuncia, ma lei risponde che quelle assenze non sono inusuali. Che una moglie non si chieda dove va il marito per giorni sembra strano al commissario, come il fatto che un imprenditore possa assentarsi trascurando i propri affari. Due giorni dopo Corani viene trovato ucciso a Sampierdarena: gli hanno sparato alla nuca. Due volte. Non è l’unica stranezza: gli indumenti della vittima non sono adeguati alla sua condizione sociale, il corpo è stato rinvenuto vicino alla torre WTC, dove ha gli uffici la C&C. L’indagine, all’inizio irritante, per Mariani diventa inquietante e risveglia troppi ricordi umani e professionali. A Sampierdarena ha vissuto fino ai vent’anni, a Sampierdarena ha affrontato la sua prima indagine da commissario e anni dopo ha incrociato nuovamente il latitante Luigi Mannini… Sì, i troppi ricordi gli rendono difficile concentrarsi, pure la Petri è meno lucida del solito. Il caso diventa più complesso perché anche la moglie di Corani viene ferita gravemente.
Titolo: Mariani e il secondo colpo.
Autrice: Maria Masella.
Genere: Noir.
Serie: Commissario Antonio Mariani.
Editore: Fratelli Frilli Editori.
Prezzo: euro 15,90 (cartaceo). Prossimamente l’e-Book.
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È un Mariani più dolente e sfiduciato del solito quello che si presenta davanti al Questore. C’è un caso, delicato, da affrontare e risolvere. Anzi, non è un caso, bensì un “favore personale”. E già il commissario vede rosso.
Claudio Corani, noto imprenditore genovese e proprietario della C&C, ha ricevuto alcune lettere anonime. Il Questore raccomanda cautela e silenzio. Mariani non può dire di no e quindi si mette al lavoro. I primi colloqui li affronta con la moglie di Corani, perché è stata lei a rivolgersi al Questore, vecchio amico di famiglia; e con la segretaria, Stefania Costanzi, che ha letto le lettere, visto che tra i suoi compiti c’è anche quello di smistare la corrispondenza personale dell’imprenditore.
Dai primi riscontri, pare che le lettere minatorie siano legate a un incidente sul lavoro, nel quale ha perso la vita un giovane camionista. Forse Corani viene ritenuto responsabile? Mariani vorrebbe chiederlo direttamente al proprietario della C&C, ma non riesce a mettersi in contatto con lui. L’uomo sembra sparito dalla faccia della terra. Eppure, la moglie non appare preoccupata per quell’assenza di più giorni: tutto regolare, è accaduto altre volte. E no, lei non ne ha mai chiesto al marito il motivo.
Passano appena due giorni. Corani viene trovato. Morto. Due colpi alla nuca. Che stranezza, ne sarebbe bastato uno. Il corpo è rivestito di abiti ben diversi da quelli, eleganti e costosi, che l’imprenditore indossava abitualmente; questi sono tipici di un operaio. Perché questo travestimento? Ed è davvero tale, o c’è un motivo recondito per questo cambio di abito?
Il cammino del commissario è costellato di domande alle quali non riesce a trovare che mezze risposte e quasi mai la verità. Avanza di due passi, retrocede di uno. È poco lucido, troppi sono i pensieri legati a un passato che si è fatto nuovamente sentire. Anche l’ispettore Petri sembra aver perso la sicurezza che la contraddistingue. E intanto il caso si ingarbuglia sempre più, quando la moglie di Corani viene ferita gravemente.
Maria Masella ha scritto un caso che appare come una matassa di lana che qualcuno si è divertito ad annodare. E l’indagine è proprio il tentativo di Mariani e Petri di sciogliere a uno a uno quei nodi. Con pazienza, con timore di ciò che ci si troverà di fronte poco dopo. Nuovi fili sbucano quando sembra che il caso debba trovare una soluzione. Fili che portano ad altri nodi, o che rappresentano una strada interrotta, un cul de sac dal quale bisogna tornare indietro. Sentiamo l’affanno che accompagna a ogni pagina Antonio Mariani. Ne percepiamo la stanchezza, il desiderio di lasciarsi andare. Ne ammiriamo la forza con cui, ancora una volta, saprà affrontare questa vicenda intricata e i fantasmi che il passato cerca di buttargli in faccia. Forse il Mariani migliore. E mi accorgo di scriverlo a ogni libro.
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