I nostri gatti ci fanno dei regalini a volte graditi, a volte meno…

L’ho combinata grossa

Ho fatto un bel guaio ma colpa non ho,

son gatto in natura, più dirvi non so;

il mio bel lavoro per sempre farò,

perché del decoro perder non si può.

Niente lucertole e rane in giardino

e vi assicuro nemmeno un topino;

ma un brutto giorno qualcosa andò storto

e per un filino non ci scappò il morto.

Dalla finestra come una ladra

mi infilo testé che qualcosa non quadra.

Topo, in cucina che cosa ci fai?

Sarai mica qui per combinar guai?

Atterro decisa, fulminea e lesta,

afferro il topaccio da dietro la testa.

L’umana vede e grida a gran voce:

Lascia quel topo, presto, veloce!

Io non capisco per niente il perché,

ma lascio il topaccio davanti ai suoi piè.

Topaccio non era, ma solo un criceto,

io non lo sapevo, lo dico e ripeto.

Libera e bella per la passeggiata,

da sotto la porta se l’era svignata;

di pongo o di carne, adesso non so,

del tutto appiattita da sotto sgusciò.

Sicuro a quel punto il progetto rimpianse,

sul freddo mattone per morta si finse.

Tremava la mano di chi la teneva,

la piccola furba per bene fingeva.

Dopo carezze gli occhietti riaprì,

l’umano spavento ben presto svanì.

Ora vi dico la brutta notizia,

ma dirmi gattaccio sarebbe ingiustizia.

Slowstaski si chiama, la cricetina,

a causa di ciò ebbe un danno alla spina;

le zampe di dietro da allora bloccate,

purtroppo del tutto se l’era giocate.

Ma lei coraggiosa, attiva e tenace,

reagisce ogni giorno al destino rapace;

corre, si arrampica, sulla ruota va,

di tutti gli umani è la felicità.

Giulianna D’Annunzio

Il gentilcane