Angela Castiello ci presenta il romanzo “Le tue mani mi parlano d’amore”, che racconta la storia di William e Tina, una dolcissima ragazza sorda. L’autrice ha veicolato un messaggio importante mediante un genere, quello del Romance, che troppo spesso viene etichettato come di serie “B”.
Questo libro nasce dalla mia voglia di urlare basta a una società in cui, con troppa ignoranza e facilità, si usa la parola “diverso”. Con naturalezza, purtroppo, si definisce così chi non mostra di avere caratteristiche congrue con la maggioranza. Io non considero “normale” qualcuno solo perché sente, vede o cammina. Per me “normale” non lo è nessuno, proprio perché siamo tutti diversi gli uni dagli altri. Non può, ad esempio, la mancanza di qualcosa, come dell’udito in questo caso, relegare una persona nella schiera dei “diversi”. I sordi rientrano in questo tipo di classificazione e alcune persone, addirittura, li definiscono anche (a mio avviso sbagliando, perché credo che l’handicap sia qualcosa che i diversi fattori sociali creano) “portatori di handicap”, di un handicap “invisibile” perché non ci si accorge della sordità di una persona fino a quando non si entra in relazione con essa. Allora che si fa? Si fugge? Si è assaliti dalla paura di non sapere come comportarsi e cosa fare davanti a quella persona? Sono inutili preoccupazioni, perché bastano piccoli accorgimenti per avere una comunicazione soddisfacente ed efficace. Nel mio libro parlo di tutto questo in modo semplice, dando ai miei personaggi la possibilità di spiegare che tutto è possibile con un po’ di apertura mentale: è possibile interagire con la persona sorda, è possibile insegnare sin da bambini che chi non sente non è un “diverso”, non è uno “svantaggiato”. Ne è passato di tempo da quando era opinione diffusa che chi era colpito dalla perdita dell’udito, era di conseguenza una persona menomata della ragione tanto da pensare di non poterla istruire. La sordità interessa l’udito appunto, non il cervello. Grazie poi ad alcuni educatori (parliamo del 1700) si è dimostrato che, con un metodo adeguato, i bambini sordi potevano apprendere sia la lingua scritta che quella parlata.
Tina, la protagonista del mio romanzo, è sorda ed è determinata a raggiungere i suoi obiettivi: far conoscere la Lis, la Lingua dei Segni Italiana e far integrare i bambini sordi con quelli udenti e viceversa. Incontra William al quale piano piano fa capire che non deve avere timore ad approcciarsi a lei e che, mentre lui ascolta con le orecchie, lei lo fa con gli occhi dando la voce alle sue mani. Perché è anche questo la Lis: le mani parlano e gli occhi ascoltano. Lui entra nel suo mondo e lo fa diventare il proprio, crea un ponte tra il suo modo di comunicare e quello di lei, abbatte le apparenti barriere e sia per amore, sia per conoscenza di quello che prima gli era estraneo, fa degli obiettivi di Tina anche i suoi. Frequenta il corso di Lis non perché in questo modo crede di comunicare meglio con lei , bensì perché scopre come tutto ciò che viene raccontato, descritto, urlato con la voce può essere fatto anche con le mani, con il movimento del corpo e le espressioni del viso. Vuole apprendere, dunque, una lingua che non ha nulla di meno rispetto alle altre, quali anche l’italiano stesso o l’inglese o il tedesco, eccetera.
Con questo libro ho voluto solo dare luce, nel mio piccolo, a una lingua che mi ha affascinata sin dal primo momento e l’ho fatto attraverso una storia d’amore (che non guasta mai) per puro piacere, dedicandola a una persona speciale che ha iniziato con me questo percorso di studio ma che non ha potuto portarlo a termine. Non ho mai pensato a un riscontro economico con la pubblicazione, infatti ho rinunciato ai miei diritti d’autore per donarli all’AGOP, l’Associazione Genitori Oncologia Pediatrica di Napoli. Il mio obiettivo è di aiutare quei bimbi raccontando qualcosa di importante e utile per tutti.
Titolo: Le tue mani mi parlano d’amore.
Autrice: Angela Castiello.
Genere: Romance contemporaneo.
Editore: Butterfly Edizioni, 12 giugno 2015.
William è un ragazzo attraente, circondato da amici e persone che lo amano, sempre attento alla felicità di chi vive al suo fianco. Lavora nell’agenzia pubblicitaria di un amico ma sa già che non è quello il suo posto nel mondo. Come nel lavoro, anche nella vita sentimentale non riesce a trovare un punto fermo e vaga di donna in donna, di letto in letto, senza destinazione. La verità di ogni sua incertezza riposa in un atroce dolore che ha segnato la sua infanzia: l’abbandono da parte del padre quando sua madre stava lottando per la vita. Soltanto l’incontro con Tina, dolce ragazza sorda, che gli fa scoprire l’affascinante lingua dei segni, riuscirà a sciogliere il ghiaccio che ha nel cuore e a consegnargli la chiave del perdono.
Angela Castiello è nata a Praia a Mare (CS) l’1 giugno 1981. Attratta dalla lettura fin dalle scuole elementari, non ha mai smesso di alimentare la sua passione che negli anni si è evoluta e ha toccato tematiche diverse tra loro: dai racconti per bambini, ai romanzi rosa fino ad arrivare alle storie incentrate sulla condizione della donna nei paesi arabi. Infatti ha completato questo interesse studiando la lingua araba e laureandosi, all’università Orientale di Napoli, in Lingue Culture e Istituzioni dei Paesi del Mediterraneo. Durante il percorso universitario, per caso, si avvicina alla Lingua dei Segni Italiana frequentando i primi tre anni di corso all’università stessa e prendendo il diploma all’Ente Nazionale Sordi di Napoli appassionandosi così al mondo dei sordi e al loro modo di comunicare. Contemporaneamente inizia a lavorare come operatrice in un progetto ludico in una scuola elementare. Lo stretto contatto con i bambini della prima classe, la porta a capire come la lingua dei Segni possa essere anche per i bambini udenti un mezzo per approcciarsi, sin da piccoli, a un nuovo modo di comunicare ogni tipo di sensazione. Scrive il suo primissimo romanzo “Le tue mani mi parlano d’amore” per dare, attraverso il racconto di un’intensa storia d’amore, il suo piccolo contributo alla diffusione della conoscenza di un campo che per molti, oggi, resta ancora inesplorato.
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