Damianos di Akielos è tornato.
Ora che la sua identità è stata svelata, Damen deve affrontare il suo padrone, Laurent, come Damianos di Akielos, l’uomo che il principe di Vere ha giurato di uccidere.
Sull’orlo di una battaglia epocale, il futuro dei loro due regni è in bilico. A sud, l’esercito di Castor si sta radunando, mentre a nord le forze del reggente si mobilitano per la guerra. L’unica speranza di Damen è allearsi con Laurent per sconfiggere insieme i loro usurpatori. Ma anche se la fragile fiducia che condividono resisterà alla rivelazione della vera identità di Damen, sarà sufficiente per sventare l’ultimo e più spietato piano del reggente?

Titolo: L’ascesa dei re. Serie Captive Prince, Volume III.
Autore: C.S. Pacat.
Genere: Romance Fantasy, Romance M/M.
Editore: Triskell Edizioni.
Prezzo: euro 4,49 (eBook); euro 10,20 (cartaceo).

Può un recensore trovarsi senza parole? Com’è possibile esprimere un giudizio quando hai in testa solo superlativi?

Queste sono state le prime sensazioni quando ho iniziato a pensare che avrei dovuto scrivere questa recensione. Recensire? Impossibile.

Ammirare. Amare. Adorare. Quello sì, senza limiti. Ma, giudicare? No, troppo difficile giudicare una storia capace di suscitare un amore assoluto, una storia che ti rimane in testa per giorni e giorni, e non se ne vuole andare.

Quando ho iniziato a leggere la trilogia di Captive Prince mi è subito entrato nel cuore un solo eroe: Damen, il guerriero onesto e coraggioso, il principe degno di questo nome, sempre diretto e sincero, e, per questo, esposto agli intrighi altrui. Ho finito la saga con la consapevolezza che gli eroi erano due, diversi e complementari, indivisibili.

Questo terzo volume conferma la grande statura morale e umana di Damen, ma innalza Laurent al rango di figura dolorosa e tenace, razionale e generosa, fragile e immensa nella sua forza d’animo. Gli intrighi che lo circondano abbatterebbero chiunque, ma la corazza che si è costruito addosso per sopravvivere lo hanno reso un avversario pericoloso e una persona diffidente, spaventata dai sentimenti.

Mentre nel secondo volume abbiamo assistito alla nascita di una potenziale coppia, nel terzo l’autrice ci mostra la difficile costruzione di un rapporto ancora minato da lutti e risentimenti che non possono essere dimenticati. E tutto questo avviene nel corso di una feroce lotta di potere, contro avversari che giocano sporco in tutti i modi possibili. Il formidabile intreccio di questa serie, dove nulla è come sembra e tutto può essere capovolto è la conferma della grande abilità dell’autrice. C. S. Pacat è riuscita a creare una storia fantasy dove la mancanza dell’elemento magico è un problema irrilevante, dove l’equilibrio tra i vari aspetti narrativi è dosato con grande maestria, dove i combattimenti sono pieni d’emozione, la suspence è calcolata al millimetro e fonte di continuo stupore. Basta una sola parola per cambiare la prospettiva di una situazione e trasformare un momento di serenità in un abisso d’angoscia, ma serve una mente brillante per sfoderare quella parola al momento giusto e togliere il respiro al lettore.

Il finale è un capolavoro nel capolavoro. È ansia pura, pathos, adrenalina. Un susseguirsi di colpi di scena e situazioni mozzafiato. Una continua altalena di disperazione e barlumi di speranza. Una tempesta in alto mare dove non possiamo far altro che aggrapparci a un robusto appiglio e lasciarci sferzare dalle intemperie. Nessuna emozione ci viene risparmiata. La collera e la sofferenza ci scuotono le vene, ci invadono la mente, senza tregua, senza pietà. Siamo in balia della storia e l’unica cosa che ci può salvare è il finale.

Finalmente, l’ultima riga.

Finalmente, un po’ di pace.

Ci si ritrova esausti, con la testa piena di immagini. Nitide, confuse, amate, odiate, desiderate.

E, subito dopo, lo smarrimento.

Oh, cielo, è finita! E adesso?

Il sollievo per il tanto sospirato finale è già passato. Rimane solo la mancanza, il rimpianto.

L’unica consolazione è la consapevolezza che una storia così non finisce mai. Ce la portiamo dentro e la facciamo vivere con le immagini della nostra fantasia. All’infinito.

Cinque stelline.

Recensione del primo volume, Il principe prigioniero

Recensione del secondo volume, La mossa del principe

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