Federica D’Ascani per la Rubrica “Così è se mi pare”…

IO DICO NO ALLA MERCIFICAZIONE DEL MANZO IN COPERTINA.

Sì AGLI ULTRACORPI SOIA (SENZA OGM)

Ieri è accaduto il mondo. Oggetto: manzi.
Analizziamo, prego. Sì, sì, analizziamo, la situazione lo impone!

Strategia di marketing, oppure no? Insultare il lettore perché non sa distinguere tra la nobiltà intellettuale e l’abbrutimento del più abietto dei vizi (il sesso): sì o no?

Vendere un libro in più: sì o no?

Unti e bisunti, sporchi e sudati, glabri e lucidi, intellettuali o “arovinati”, ‘sti manzi fanno sempre parlare… Eppure sembra che siano nobili solo se poi nel libro in questione non si tromba, oppure se illustrati e non fotografati (come agitato, non mescolato).

In un commento si diceva che un’illustrazione è diversa da una foto. Ancora rido. Il mio pensiero è corso subito alle decine di manga che ho letto alle superiori. Là di illustrazioni porche ce n’erano fino a svenire e io non credo che il mio amico li comprasse e li tenesse con grande cura solo per amore dell’arte.

No.

L’equazione, in definitiva, mi sembra superflua: che sia illustrato o meno, un blowjob resta un blowjob.

E qua casca l’asino. E pure tutto il castello di carte costruito su una polemica sterile, dannosa e offensiva (per non parlare di tutti i commenti che sono seguiti all’esternazione “chi compra i manzi in copertina è una casalinga arrapata”).

Sterile: potete indignarvi quanto volete, davanti alla foto di un bel ragazzo mezzo nudo, ma se aiuta a vendere (editori di rosa docunt) l’errore di non metterlo in primo piano (posto che la storia lo consenta, è ovvio) lo state facendo voi, non chi ne fa uso per impreziosire il pacchetto (allusiva, ehhh?).

Dannosa: insultando la categoria dei lettori, siano essi casalinghi (basta co ‘sto sessismo) oppure lavoratori extra le mura domestiche, non fate altro che attirare l’ira funesta di chi vi legge, e non è una cosa bella o divertente, ma abbastanza discutibile (per non dire stupida). Il lettore è quello che spende i propri soldi per comprare i vostri aristocratici libri dalle copertine neutre, ma molto spesso dopo aver letto decine e decine di quei romanzi che denigrate.

Offensiva: per l’autore e per il lettore, sentirsi additati come portatori di lettere scarlatte da chi si erge a profondo conoscitore di questo o quello, è di un avvilente pauroso. Per dirla in parole povere, l’unica conseguenza è che andate sulle balle un po’ a tutti.

Ho letto cose di una violenza verbale inaudita e ingiustificata contro copertine di addominali e toraci oggettivamente belle. Perché? Gira che ti rigira, oltre a un vago senso di bigottismo abbastanza anacronistico, non c’è stata altra spiegazione di questa: “se compri il libro con un tipo figo in cover sei una casalinga arrapata”.

Parliamo tanto di femminismo, di diritti, di libertà, di parità, ma alla fine stiamo sempre là: il giudizio è sempre quello.

Casalinga o meno, arrapata o no (e non vedo per quale motivo, oltretutto, dovrei sentirmi in colpa per questo… Credevo che Sex and the City avesse sdoganato alcuni preconcetti, ma vedo che invece non è così. Peccato!), posso acquistare un libro con un manzo o un libro con la soia: a voi non dovrebbe fregare di meno. Come non dovrebbe fregare di meno se tizia con le cover spinte ci fa i soldi.

Una volta si diceva: l’erba del vicino è sempre più verde. E cosa c’è di meglio che buttarci tanto bel diserbante sopra e distruggere tutto? Più semplice, elimini il problema.

Alla fine, se proprio non ce la fate, se ‘sti manzi vi stanno sul gozzo e ‘ste sporcaccione di casalinghe cattive sempre con la mano sul vibratore vi indispongono, fate una cosa: vivete. Spegnete il pc, uscite all’aria aperta e respirate aria e odori che forse avete dimenticato.

Camperete meglio voi e chi vi sta intorno.

E ricordate: l’erba tutt’al più va fumata, non bruciata.

La pagina di Federica D’Ascani/C. K. Harp su Amazon