Titolo: Ombre fatali (titolo originale “Fatal Shadows”).
Serie: Adrien English, #1.
Autore: Josh Lanyon.
Traduzione: Chiara Messina.
Genere: Thriller, Romanzo M/M.
Pagine: 212.
Editore: Triskell Edizioni.
Prezzo: euro 3,74 (ebook).

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Nessuno ama i lunedì mattina, ma per Adrien English, libraio e aspirante giallista, la giornata si trasforma in un autentico incubo quando due investigatori della omicidi bussano alla sua porta per informarlo che Robert, suo impiegato e amico dai tempi del liceo, è stato trovato accoltellato in un vicolo. Incredulo e sconvolto, Adrien si troverà a fare i conti con un cuore malandato, i sospetti della polizia, le attenzioni ossessive e inquietanti di uno stalker che potrebbe anche essere l’assassino di Robert, e Jake Riordan, il ruvido ma attraente detective assegnato al caso. Riuscirà Adrien a trovare il vero colpevole senza mettere a repentaglio la sua vita… e il suo cuore?

Comincia oggi la collaborazione al Blog di Federica D’Ascani, scrittrice e testa matta come poche. E lo fa alla grande, come “recensora” di un ottimo thriller a firma Josh Lanyon. Si tratta di “Ombre fatali”, pubblicato da Triskell Edizioni.

OoO

Il mio primo thriller M/M… E inizio col botto! Stalking, omicidio e un gran figo mezzo omofobo a rendere tutto più frizzante. Avrei potuto chiedere di meglio? Non credo. Non è molto che leggo il genere LGBT e devo dire di essermi avvicinata a questo mondo in maniera del tutto casuale. Ma nel momento in cui ho iniziato ne ho voluto ancora e ancora. Le classiche ciliegie, sapete? Che quando ne prendi una e blablabla…. Non sto dicendo che rifiuto tutto ciò che non è omosessuale, ma è vero che questi libri ti catturano per intensità. E quindi, entriamo nel vivo!

Ombre Fatali inizia con l’omicidio di Robert, amico di Adrien e un vero stronzo come pochi sanno essere. Gay, ma precedentemente sposato e con figli, l’uomo è stato ucciso brutalmente, con crudeltà inusitata, ed è stato rinvenuto con un pezzo degli scacchi tra le dita. Indizio? Non si sa. Però quello che è certo è che il poliziotto che segue le indagini è un adone. Rude, schivo, per nulla simpatico e anche omofobo, Riordan osteggia fin da subito Adrien e lo fa anche nel modo più inviso e ripugnante. Figo, c’è bisogno di specificarlo?

Sì, lo so, è la seconda volta che parlo di Mr English e ancora non ve l’ho presentato. Beh, lo facevo per la suspence. Dunque… Adrien English è l’uomo medio, ma anche la donna media. Cosa significa? Significa che è descritto in una maniera tale che immedesimarsi in lui è fin troppo semplice. Ha una malattia al cuore, ma non per questo è debole; possiede una libreria che fatica a gestire da solo e che riesce a mantenere in piedi grazie all’intelligenza e all’onestà della sua passione. Robert è un suo vecchio amico del liceo, l’unico che gli sia stato vicino nel momento in cui l’acuirsi dei suoi primi dolori lo ha costretto in casa, all’epoca dei brufoli e dei balli scolastici. Per questo lo piange. Per questo ne prova nostalgia. Fino a un certo punto, ed è proprio questo particolare che mi ha attratta praticamente subito. Il fatto di descrivere la vera natura umana: un morto, se stronzo in vita, non smette di esserlo semplicemente perché non respira più. Nonostante i legami adolescenziali, infatti, Adrien riconosce perfettamente i difetti dell’uomo ed è proprio mediante essi che inizia a comprendere parte dello schema che ne ha determinato la morte. E il pericolo che incombe sulla sua vita e su quella delle persone che lo circondano. In contrapposizione con questo omicidio, a cui poi faranno seguito altri due, inizia un sottile gioco di stalking, portato avanti, secondo me, in maniera magistrale. Non tanto per le scene d’impatto o per il protrarsi dell’ossessione, quanto per la capacità strisciante dell’autore di penetrare nella testa del lettore, causando vere e proprie crisi di ansia. Inutile ignorare la scarica d’adrenalina davanti alla maschera col teschio fuori dalla finestra di Adrien, oppure le frequenti telefonate silenti e inquietanti (le prime, poi, sono davvero degne di nota perché, seppur compaiano nell’indifferenza generale, hanno la capacità di archiviarsi assieme alle prove che via via vengono stipate nella mente di chi legge ai fini della risoluzione finale).

Il colpevole, secondo me, si scopre un po’ troppo presto, ma è comunque interessante la reazione del protagonista e di chi gli sta intorno. In questo primo episodio si inizia a intravedere una possibile storia d’amore, ma è talmente grezza da lasciare uno sfarfallio innaturale tale da desiderare subito di scoprire il seguito (che per fortuna è uscito in questi giorni: grazie Triskell).
C’è una cosa che mi ha lasciata perplessa. Quando dissi di aver appena iniziato a leggere Ombre fatali, ricevetti pareri più o meno discordanti. Tutti erano concordi nel dire che non era male, ma che avevano letto di meglio. Credo che molto dipenda dal fatto della poca carne al fuoco dal punto di vista romance. Ombre fatali, in effetti, è molto crime e poco romance, e molto poco erotico, diciamolo, ma credetemi se vi dico che vale assolutamente la pena leggerlo tutto e che, giunti alle ultime righe, la frenesia di prendere il secondo volume guiderà le vostre manine senza che neanche ve ne rendiate conto. E vi ripagherà di quel sottile stato di incertezza, quell’amaro che proprio non va giù.
Insomma, io credo che un bel 4 stelle se lo siano meritato, Mr English e l’agente Riordan. Adesso la palla sta a voi.